“In Gambia non è cambiato niente, le persone che lavoravano per il regime ricoprono ancora incarichi fondamentali”, dice nel video il rapper e attivista gambiano Killa Ace, costretto all’esilio durante la dittatura dell’ex presidente Yahya Jammeh . “C’è una grande insoddisfazione, soprattutto tra i giovani che hanno lottato per la democrazia”.
Dopo le elezioni del 2016 i gambiani speravano in una riforma profonda delle istituzioni e della costituzione. Ma con il nuovo presidente Adama Barrow, la situazione non è cambiata sostanzialmente: la libertà di espressione è ancora molto limitata, il 41,5 per cento dei giovani è disoccupato e un gran numero di persone continua a emigrare verso l’Europa per cercare un futuro migliore. Da alcuni mesi vanno avanti le proteste contro Barrow, che di recente ha fatto sapere di non voler lasciare l’incarico dopo tre anni, come aveva promesso quando ha preso il potere. Nelle manifestazioni del 26 gennaio tre persone sono state uccise e 137 persone sono state arrestate.
Il video di Joshua Evangelista e Riccardo Bottazzo.
Da sapere
Il 1 dicembre 2016 Yahya Jammeh, al potere dal 1994 e secondo presidente dall’indipendenza del Gambia nel 1965, è stato sconfitto alle elezioni presidenziali. L’ex dittatore si è rifiutato di accettare il risultato delle urne finché gli eserciti dei paesi limitrofi non hanno minacciato di intervenire. Nel gennaio del 2017 Jammeh, accusato di omicidi, torture e arresti arbitrari, ha ceduto alle pressioni della Comunità degli stati dell’Africa occidentale (Cédéao) e dell’Unione africana ed è fuggito in Guinea Equatoriale. Il nuovo governo gambiano, guidato dal presidente Adama Barrow (eletto con il 45 per cento dei voti), ha istituito la Commissione per la verità, la riconciliazione e le riparazioni (Trrc) per indagare sulle violazioni dei diritti umani commesse da Jammeh. L’ex dittatore ha recentemente espresso la volontà di tornare in Gambia, ma le autorità hanno dichiarato che in caso di rientro nel paese sarà immediatamente arrestato.
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