Il 6 aprile 2009 un terremoto di magnitudo 6,5 ha colpito la città dell’Aquila, in Abruzzo, causando 309 morti e oltre dieci miliardi di euro di danni alle abitazioni e alle infrastrutture.
Per consentire agli studenti di andare a scuola, protezione civile, governo ed enti locali hanno costruito 36 moduli a uso scolastico provvisorio. Questi impianti sono stati progettati per durare al massimo cinque anni, e avrebbero dovuto sostituire gli istituti andati distrutti in attesa della ricostruzione.
Ma oggi solo due delle 52 strutture scolastiche del comune sono state effettivamente ricostruite. Per il resto si continuano a usare i moduli provvisori, o si è tornati nelle vecchie scuole in muratura a cui sono stati eseguiti dei lavori di adeguamento sismico che, secondo i comitati locali, sono insufficienti a garantirne la sicurezza.
Il reportage video di Cecilia Fasciani.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it