Le Grandi aule delle terme di Diocleziano, a Roma, ospitano un’ampia mostra, con circa 250 opere, dedicata al fotoreporter italiano Mario Dondero.
Conosciuto soprattutto per i suoi lavori in bianco e nero, che lui definisce il “colore della verità”, Dondero ha dichiarato una volta che avrebbe fatto il giornalista se non fosse “incappato nella fotografia. Il modo per andare oltre la parola”.
Il percorso della mostra è diviso in quattro sezioni legate ai momenti storici più significativi del novecento e ai personaggi della cultura, della politica e della società che il fotografo ha ritratto nella sua carriera.
Dopo le prime immagini, ispirate a quelle di Robert Capa, si prosegue con gli scatti realizzati a Parigi, dove Dondero si trasferì nel 1954. Tra questo c’è il celebre ritratto agli scrittori del nouveau roman.
Nella sezione “La passione per la politica e la storia” sono raccolte le immagini che hanno reso celebre lo stile del fotografo italiano con il suo reportage sulla guerra tra il Marocco e l’Algeria nel 1963, i ritratti ai grandi intellettuali e artisti – come Francis Bacon, Alberto Giacometti, Pier Paolo Pasolini – e poi le contestazioni negli anni settanta in Italia e in Francia. L’ultima parte racconta infine la caduta del muro di Berlino, la Russia di Putin e la guerra in Afghanistan.
Mario Dondero è nato a Genova nel 1928. Ha collaborato con numerosi quotidiani e riviste italiani e internazionali tra cui L’Unità, Le Ore, Le Monde e Le Nouvel Observateur.
La mostra durerà fino al 26 aprile 2015.
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