I cittadini britannici hanno votato a favore della Brexit al referendum del 23 giugno. Lo confermano i risultati ufficiali. Il 51,9 per cento dei britannici ha votato per l’opzione leave (lasciare) contro il 48,1 per cento dei remain (restare) nel referendum del 23 giugno: leave ha raccolto 17,4 milioni di voti, contro i 16,1 milioni dell’opzione remain.
Londra e la Scozia hanno votato in larga maggioranza per la permanenza nell’Unione europea, mentre nel nord dell’Inghilterra e in Galles ha stravinto l’uscita dall’Ue. Il leader dello Ukip, Nigel Farage, ha proclamato il 23 giugno “il giorno dell’indipendenza” e ha chiesto la formazione di un “governo della Brexit”.
I mercati hanno già reagito in modo molto negativo alla Brexit: la sterlina è precipitata ai suoi livelli più bassi nei confronti del dollaro dal 1985, mentre l’indice Nikkei di Tokyo ha perso l’8 per cento.
Secondo gli ultimi sondaggi pubblicati alla vigilia del voto, l’opzione leave era in leggero vantaggio rispetto all’opzione remain. Il premier britannico David Cameron, che guida il partito conservatore, si era schierato a favore della permanenza nell’Unione europea, mentre tra i sostenitori della Brexit c’erano l’ex sindaco di Londra Boris Johnson e Nigel Farage dell’Ukip.
La campagna elettorale è stata molto tesa e negli ultimi giorni è stata sconvolta dall’uccisione della deputata laburista ed europeista Jo Cox a Birstall, nel nord dell’Inghilterra, uccisa a colpi d’arma da fuoco da Thomas Mair, uno squilibrato che secondo la polizia aveva legami con gruppi neonazisti.
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