Anna Raimondo è un’artista e performer che vive a cavallo tra diverse città dell’Europa e del Nordafrica. Per questo ha imparato lo spagnolo, il francese, un po’ di arabo, e la lingua più importante di tutte, l’inglese, che le consente di comunicare ovunque si trovi. Ma il suo insidioso accento napoletano riporta ogni volta in superficie le sue radici.
Che cosa ascoltare. Me, my english and all the languages of my life è una breve composizione vocale e sonora (appena 16 minuti) andata in onda su Soundproof, lo spazio di sperimentazione radiofonica della radio pubblica australiana Abc (nella nostra radio pubblica quello spazio lo abbiamo perso una ventina d’anni fa).
È una tessitura di registrazioni delle lezioni di inglese dell’autrice, intrecciate da una narrazione essenziale che conduce l’ascolto in un piccolo viaggio identitario. È un ottimo esempio di come la competenza tecnica (qualità di registrazione e composizione musicale del montaggio), unita a un’onesta costruzione di una storia, possa trasformare un piccolo brano radiofonico in una grande esperienza di ascolto. Inoltre riesce a instillare degli spunti di riflessione subliminali che tornano a galla ogni volta che incontriamo delle persone che arrivano da un altro paese e che stanno cercando di imparare l’italiano.
Cosa fare mentre si ascolta. Il consiglio è quello di fare un primo ascolto puro: sdraiati su un letto o un divano, a luci spente o soffuse, e provare con l’udito a inseguire il suono in tutti gli angoli in cui si nasconde. Poi, grazie anche alla brevità del pezzo, si può riascoltare provando a ripetere a voce alta gli esercizi dell’insegnante di inglese, registrandosi con il telefono con il computer o con un registratore. Provate poi a riascoltare quello che avete registrato e a sentire quanto è diverso il suono che avevate in testa da quello che è effettivamente uscito dalla vostra bocca.
Momento migliore. “Ma che significa…”
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