Secondo i principali giornali spagnoli la sconfitta dei socialisti, al potere a Madrid, e l’affermazione del partito di estrema destra Vox nelle elezioni regionali in Andalusia avranno un impatto sul governo spagnolo e sulla maggioranza.

Terremoto andaluso
El País
Per il quotidiano di centrosinistra “il risultato delle elezioni cambia il panorama politico nazionale”. Nel suo editoriale non firmato il giornale afferma infatti che “dopo 36 anni di governo socialista ininterrotto in Andalusia, un periodo molto lungo si conclude nella comunità autonoma più popolata della Spagna (8,4 milioni di abitanti), tradizionale granaio di voti del Partito socialista operaio spagnolo (Psoe). Anche se i socialisti continuano a essere il primo partito, i risultati rappresentano una sconfitta impossibile da negare per il partito di Susana Díaz”. L’irruzione di un quinto partito all’estrema destra “non solo frammenta ulteriormente il voto di destra, ma trasforma anche l’equilibrio delle forze politiche in tutta la Spagna, che entra in un sistema pentapartitico”. “La cosa peggiore che potrebbe accadere”, conclude l’editoriale, “è che il successo di Vox faccia pensare agli altri di dover seguire la sua strada. Questo rappresenterebbe la più grande débâcle in seguito al terremoto andaluso”.

L’Andalusia svolta a destra
La Vanguardia
“La fine del sistema bipartitico si risolve con l’accesso al potere in Andalusia di una destra frammentata, ma che, insieme, può andare al governo della regione per i prossimi quattro anni”, si legge nell’editoriale non firmato del giornale catalano: “Un patto che avrà un costo, perché costringerà il Partito popolare a svoltare a destra a causa della presenza di Vox, che riesce a irrompere sulla scena politica spagnola con una forza insospettabile, con un discorso nostalgico del franchismo, eurofobo e con posizioni chiaramente dure contro l’indipendenza catalana. L’inversione di tendenza in Andalusia va di pari passo con l’inquietante emergere di Vox e l’influenza che potrebbe avere sul futuro politico della Spagna”.

El País, 3 dicembre 2018

La meritata punizione del sanchismo
El Mundo
“Le elezioni in Andalusia hanno inaugurato il ciclo elettorale che ridefinirà la mappa della rappresentanza politica in tutta la Spagna”, scrive il giornale conservatore nel suo editoriale. “Appare chiarissimo che in Andalusia si è votato in chiave nazionale. La prima volta che è stata data agli spagnoli l’occasione di esprimersi sugli sviluppi politici avvenuti in Spagna dal 2015, dal colpo di stato separatista in Catalogna fino alla mozione di sfiducia che ha portato Pedro Sánchez alla presidenza del governo, la punizione è stata di una severità senza precedenti. Se nel suo feudo più fedele riceve una simile batosta, le attese elettorali negli scrutini nazionali e regionali per il Psoe sono seriamente compromesse. L’irruzione potente di Vox riflette al meglio la volontà di punire e la nausea degli elettori, ma il suo messaggio xenofobo e i suoi metodi populisti possono complicare gli accordi con i partiti democratici in vista delle elezioni future”.

L’Andalusia dice “no” alla sinistra
ABC
“Gli elettori andalusi hanno messo un termine a quasi quattro decenni di governo egemonico del Psoe, con risultati sorprendenti per la spettacolare caduta della sinistra nel suo complesso”, si legge nell’editoriale non firmato del giornale conservatore. C’è stata una chiara volontà di cambiamento, aggiunge: “Un cambiamento che riguarda anche il resto della Spagna, perché il Psoe non dovrebbe ignorare che il messaggio degli andalusi è che la politica del governo in Catalogna non viene perdonata. Sánchez vive al di sopra delle sue possibilità ed è toccato all’Andalusia dare un pugno sul tavolo per dire che il re è nudo”.

El Mundo, 3 dicembre 2018.

“Centinaia e centinaia di volte”
Público
“Vox rappresenta un’estrema destra che non rispetta la logica democratica e che fa parte di un gruppo di formazioni – il Rassemblement national di Marine Le Pen, il partito di Matteo Salvini in Italia o Alternative für Deutschland in Germania – profondamente antieuropei e xenofobi. Va benissimo che Pedro Sánchez vada a spasso per il mondo globalizzato coltivando la sua immagine di statista – per poco non recupera Gibilterra e Cuba – ma qualcuno nella miriade di consulenti che lo accompagna dovrebbe suggerirgli che il campo da gioco sta in Spagna, cazzo”, s’indigna Jorge Bezares nel giornale di sinistra. Per l’editorialista, nella situazione attuale, “al Psoe e a Podemos resta solo la possibilità di convincere i nazionalisti e gli indipendentisti a votare la finanziaria e portare la legislatura al suo termine, per vedere se Vox si toglie la maschera e mostra il suo volto duro. A ogni modo, male che vada, sarà stato un segnale d’allarme”.

In collaborazione con VoxEurop.

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