Il 20 febbraio la giuria del World press photo (Wpp) ha annunciato i finalisti della nona edizione del Digital storytelling contest, il concorso che premia le migliori forme di visual journalism realizzate con l’uso della tecnologia digitale. Per il 2019 la fondazione del Wpp ha introdotto due premi: progetto interattivo dell’anno e video online dell’anno.

La giuria era composta da cinque esperte di multimedia e presieduta da Zahra Rasool, responsabile dello studio Contrast VR di Al Jazeera. Le giurate hanno esaminato 300 produzioni: 77 progetti interattivi, 140 video brevi e 83 video lunghi. Sono stati selezionati nove finalisti provenienti da nove paesi. I vincitori saranno annunciati l’11 aprile ad Amsterdam.

Progetto interattivo dell’anno

Il premio è dedicato alle produzioni, diverse dai video, che creano un’esperienza interattiva innovativa per gli utenti. Per questa categoria la giuria ha selezionato tre progetti:

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Flint is a place
Zackary Canepari

Una serie di documentari interattivi sulla città di Flint, in Michigan. “Ogni episodio è abilmente focalizzato su un piccolo aspetto della vita quotidiana a Flint, questo permette agli utenti di relazionarsi facilmente con la storia della città”, spiega la giurata Sara Kolster.

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Notes from Aleppo
Paradox

Il lavoro racconta gli sforzi dei residenti di Aleppo per ricostruire la città e ripristinare la normalità della vita quotidiana. “Ci sono molti progetti sulla Siria, ma questo racconta il paese da una diversa prospettiva. Per mantenere il pubblico in ascolto su questi temi è essenziale trovare nuovi stili di narrazione”, spiega la giurata Zahra Rasool.

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The last generation
FRONTLINE/The GroundTruth Project

Protagonisti del progetto sono tre bambini – Izerman, Julia e Wilmer – che vivono in luoghi che potrebbero diventare inabitabili a causa dei cambiamenti climatici. “Attraverso le storie di questi bambini, comprendiamo immediatamente l’importanza e l’urgenza del problema”, spiega la giurata Muyi Xiao.

Video online dell’anno

Il premio è dedicato al miglior video prodotto per il web, che racconta una storia avvincente e d’impatto. Per questa categoria la giuria ha scelto tre video, a partire da una selezione di sei documentari brevi e lunghi:

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In the absence
Field of Vision

Uno sguardo sul naufragio del Sewol, avvenuto il 16 aprile 2014 in Corea del Sud. “Una delle cose più impressionanti è stato l’uso di video e registrazioni audio fatte il giorno in cui il traghetto è affondato”, spiega Zoeann Murphy.

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The legacy of the ‘zero tolerance’ policy: traumatized children with no access to treatment
Univision News Digital

Adayanci Pérez è tra gli oltre 2.500 bambini che sono stati separati dai loro genitori al confine tra Stati Uniti e Messico. Questa bambina guatemalteca di sei anni è stata lontana dalla sua famiglia per tre mesi e mezzo. Non è mai più stata la stessa quando è tornata nel suo paese. “È una questione urgente, che merita attenzione. Si parla molto dell’argomento, ma non si ascolta la voce delle persone che più ne soffrono: i bambini, le famiglie, le comunità”, spiega Zahra Rasool.

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Unprotected
ProPublica

Un’organizzazione statunitense affermava che stava salvando le ragazze più vulnerabili della Liberia dallo sfruttamento sessuale. Ma poi si è scoperto che le giovani subivano abusi ed erano state esposte all’hiv. “Il film è un buon esempio di giornalismo investigativo: i casi giudiziari sono stati riaperti e la responsabile dell’ong, Katie Meyler, si è dimessa”, spiega Sara Kolster.

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