David Reay è un ricercatore dell’università di Edimburgo, in Scozia, che si occupa di clima e di gestione delle emissioni di gas serra. Ma è anche un amante del pane fatto in casa, scrive il New York Times. Quando la sua macchina per il pane si è rotta, ne ha cercata una nuova online. Ne ha trovata una simile per ottanta dollari, ma ha anche scoperto che avrebbe potuto riparare la vecchia spendendo otto dollari. Grazie a un video che mostrava come cambiare il pezzo rotto, ha riparato la macchina in un quarto d’ora.

In questo modo Reay ha risparmiato denaro e ha evitato le emissioni di gas serra legate all’acquisto di una nuova macchina per il pane. Secondo il ricercatore, la diffusione del commercio online, con spedizioni rapide, spinge le persone a sostituire gli oggetti rotti invece di ripararli. Spesso non pensiamo alle conseguenze della sostituzione di apparecchi che potrebbero essere aggiustati.

Secondo un rapporto della Deloitte, nel 2016 l’Europa avrebbe potuto dimezzare le emissioni del settore elettrico ed elettronico incentivando il riuso degli oggetti. Se lo stesso principio fosse applicato anche al settore dell’abbigliamento, le conseguenze positive sarebbero anche maggiori. Reay consiglia di verificare sempre se un oggetto può essere riparato prima di buttarlo, che si tratti di un elettrodomestico o di un capo d’abbigliamento. Per aiutare a riparare gli oggetti sono disponibili video su YouTube, e manuali e consigli di altre persone su Ifixit.

Questo articolo è uscito sul numero 1304 di Internazionale. Compra questo numero|Abbonati

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