Il cinematografo, inteso come rituale collettivo per cui qualcuno proietta delle immagini in movimento su uno schermo, a beneficio di una platea, ha la scorza dura. Quante volte si è decretata la sua morte imminente? Specialmente da quando le sale hanno cominciato inesorabilmente a trasformarsi in bingo, parcheggi e supermercati. Nell’isola di Lipari, la più grande delle Eolie, l’ultima sala ha chiuso trent’anni fa. Un’intera generazione per andare al cinema è dovuta salire su una barca. Ma il rapporto tra la settima arte e l’isola è rimasto vivo. Sara Basile, filmaker liparota di 28 anni, cita “l’isolitudine” di Gesualdo Bufalino per spiegarci perché non ha nessuna intenzione di prendere una barca per andare al cinema. Il cinematografo lo vuole portare sulla sua isola.

Nella piazzetta delle Arti e dei mestieri, nel bel mezzo dell’antica casbah di Lipari, ripopolata negli anni quaranta dai pescatori arrivati dalle coste orientali della Sicilia, il Magazzino di mutuo soccorso, l’associazione di cui fa parte Sara, ha organizzato la rassegna cinematografica Racconti d’estate, alla sua seconda edizione. Ed ecco che il cinematografo torna a svolgere il ruolo che l’ha reso così popolare: riunire le persone per fargli vivere un’esperienza che va oltre quello che si vede proiettato sullo schermo.

La rassegna Racconti d’estate sull’isola di Lipari, giugno 2019. (Magazzino di mutuo soccorso)

Una delle grandi soddisfazioni nell’organizzare queste proiezioni, conferma Sara, è il coinvolgimento della comunità: gli amministratori locali, ovvio, ma anche i residenti dell’area, come la signora che ha “prestato” il muro della sua casa come schermo, i gestori di attività commerciali che si sono impegnati come sponsor e anche alcuni artigiani che hanno restaurato le poltrone del vecchio cinema per garantire un’ottantina di posti a sedere nella piazzetta.

Nella prima serata, il 24 giugno, circa 180 persone hanno assistito alla proiezione di Il mondo perduto, una raccolta antologica dei documentari degli anni cinquanta di Vittorio De Seta, più di uno dei quali realizzati proprio nelle Eolie. Un omaggio quasi dovuto, completato dal documentario Rosso e nero di Elena Caronia che racconta rituali e tradizioni dei pescatori di pesce spada. “Il programma della rassegna nasce da diversi input”, spiega Sara. “Ma volendo individuare qualcosa che accomuna i film si può pensare al concetto di ‘oltre’”.

Dopo la serata del 27 giugno, in cui si è parlato ancora di Eolie con il documentario Scuola in mezzo al mare di Gaia Russo Frattasi, si ricomincia il 1 luglio con Respiro di Emanuele Crialese, e poi si prosegue con Oltre il giardino di Hal Ashby (4 luglio), Un uomo da bruciare di Valerio Orsini e i fratelli Taviani (8 luglio), Via Castellana Bandiera di Emma Dante (11 luglio), Lazzaro felice di Alice Rohrwacher (15 luglio) e Ricordi? di Valerio Mieli (18 luglio).

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it