25 settembre 2017 17:34
Meron Estefanos. (Dr)

Era il 2010. Nel bel mezzo della notte il telefono di Meron Estefanos squillò. Sullo schermo c’era un numero sconosciuto. Quando Estefanos rispose, sentì urla e lamenti. Una nave che trasportava 425 migranti eritrei rischiava di affondare.

All’inizio Estefanos non sapeva come reagire, poi cominciò a fare una serie di telefonate. Riuscì a contattare la guardia costiera italiana, che dopo sette ore mise in salvo gli eritrei. Questa è solo una delle migliaia di chiamate fatte per aiutare i migranti.

Meron Estefanos è eritrea e vive in Svezia, dov’è cresciuta. Dalla cucina di casa gestisce una linea telefonica d’emergenza per assistere le persone del suo paese d’origine. Ogni settimana conduce anche la trasmissione radiofonica Voices of eritrean refugees.

La maggior parte delle telefonate arriva da imbarcazioni in difficoltà nel Mediterraneo. “Mi chiamano piangendo, ma per me la cosa fondamentale è farmi dare le loro coordinate, in modo da passarle alla guardia costiera”, ha raccontato Estefanos al Guardian. Secondo lei il 2016 è stato l’anno peggiore per i rifugiati eritrei: non ha mai ricevuto tante richieste d’aiuto e non ha mai contato così tante morti in mare.

Meron Estefanos sarà a Ferrara il 1 ottobre al cinema Apollo per parlare di Eritrea con il sacerdote Mussie Zerai e lo scrittore Sulaiman Addonia.

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