August Sander è stato uno dei fotografi ritrattisti più importanti nella Germania del primo novecento. Il progetto centrale della sua carriera è stato Uomini del ventesimo secolo, con l’obiettivo di rappresentare una visione pluralista della società della Repubblica di Weimar, lontana dal mito della razza ariana. Uomini del ventesimo secolo è suddiviso in sette sezioni: i contadini, i commercianti, le donne, le classi e professioni, gli artisti, le città e gli ultimi.

Michael Somoroff è un fotografo newyorchese nato nel 1957. A soli ventidue anni ha tenuto la sua prima personale all’International center of photography, sotto la supervisione di Cornell Capa, che ne ha lanciato la carriera. La sua ricerca artistica è stata influenzata dallo studio della filosofia del linguaggio, della psicologia e del postmoderno. In Absence of subject Somoroff omaggia l’opera di Sander, su cui interviene cancellando digitalmente le figure umane. Con questa operazione concettuale, Somoroff rende i luoghi essenziali, ed evidenzia, attraverso il gioco dell’assenza, lo stretto legame tra uomo e paesaggio.

La mostra Absence of subject è in programma alla Fondazione Stelline di Milano fino al 7 aprile.

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