Centocinquanta anni fa a San Francisco è nato William Randolph Hearst, magnate statunitense e figlio unico del milionario George Hearst.
Nonostante l’attività mineraria fosse la vera fonte di ricchezza della famiglia, William decise di tuffarsi nel mondo dell’editoria. A 23 anni chiese al padre di assumere la direzione di un piccolo giornale locale di proprietà della sua famiglia, il San Francisco Examiner, che trasformò in un quotidiano nazionale. Da quel momento, Hearst ha cominciato una lunga scalata, creando il primo impero mediatico al mondo. I suoi giornali sono stati spesso criticati per l’eccesso di toni scandalistici, per le posizioni nette e personali su fatti e personaggi.
Uomo di grande ambizione, non è mai riuscito ad entrare in politica, dopo avere fallito due volte come candidato sindaco di New York. La sua vita personale è stata turbolenta e fuori dagli schemi dell’epoca. Ha avuto una lunga relazione con l’attrice Marion Davies, senza divorziare dalla moglie Millicent Wilson. Con Marion ha vissuto fino alla sua morte nel castello Hearst, una residenza di 8.300 metri quadri vicino a San Simeon, in California.
Il marchio Hearst esiste ancora oggi e possiede riviste come Harper’s Bazaar, Esquire e Cosmopolitan, oltre a siti web, quotidiani e reti televisive.
Hearst è una figura complessa, che ha ispirato il regista Orson Welles per il suo film Quarto potere (1941). Il protagonista del lungometraggio, Charles Foster Kane, ricalca la biografia del milionario, tanto che Hearst cercò di bloccare la sua uscita nei cinema.
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