Il 27 giugno del 1980 l’aereo di linea Douglas DC-9 della compagnia aerea italiana Itavia, decollato dall’aeroporto di Bologna e diretto a Palermo, esplose in volo e scomparve nel tratto di mare tra le isole di Ponza e di Ustica. Nell’incidente, diventato noto come la strage di Ustica, persero la vita tutte le 81 persone a bordo.

Il 28 gennaio del 2013 la corte di cassazione ha condannato in sede civile lo stato italiano a risarcire le famiglie delle vittime della strage. Secondo i giudici, l’aereo sarebbe stato abbattuto da un missile, o da più di un missile, e nessuna bomba è esplosa a bordo.

La sentenza non ha però indicato chi ha sparato il missile. Tra le principali ipotesi emerse in questi anni c’è quella di un coinvolgimento francese. Francesco Cossiga, che all’epoca della strage era presidente del consiglio, nel 2007 ha dichiarato che il DC9 sarebbe stato colpito per errore da un missile sparato da aerei militari francesi e destinato a un caccia libico che si trovava nelle vicinanze, su cui pare che viaggiasse il leader libico Muammar Gheddafi.

In questa foto: un pezzo della fusoliera recuperato nelle acque vicino a Ustica, nel giugno del 1980.

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