Milioni di persone sono scese in piazza il 30 giugno in tutto l’Egitto per chiedere le dimissioni del presidente Mohamed Morsi. Almeno 16 manifestanti sono morti nelle violenze scoppiate con i sostenitori del presidente.
Gli scontri sono andati avanti per tutta la notte e al Cairo si sono concentrati contro la sede del partito dei Fratelli musulmani, il partito del presidente. Il quartier generale è stato incendiato e saccheggiato.
Il movimento d’opposizione Tamarod, che guida le manifestazioni di protesta contro Morsi, ha intimato al capo dello stato di dimettersi entro il 2 luglio, minacciando - in caso contrario - una campagna di disobbedienza civile.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it