Walter Chappell è stato uno dei fotografi statunitensi più controversi del ventesimo secolo, la cui opera, provocatoria come la sua vita, è rimasta nascosta per anni.

Nato nel 1925 a Portland, nell’Oregon, Chappell ha seguito un percorso artistico ispirato da Minor White e Paul Caponigro, basato su una ricerca spirituale e intimista. Artista hippy critico verso la mercificazione dell’arte, Chappell ha vissuto in una fattoria con la sua famiglia. Questa vita è diventata la protagonista delle immagini, all’insegna della celebrazione dell’amore e dell’energia cosmica. Uno dei suoi soggetti preferiti è il corpo umano, spesso in relazione al paesaggio.

La Fondazione Fotografia di Modena presenta una retrospettiva dedicata alle sue foto, intitolata Eternal impermanence, dal 13 settembre al 2 febbraio.

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