Dal 12 dicembre la tempesta invernale Alexa sta colpendo il Medio Oriente con neve e piogge torrenziali.
La zona più danneggiata è il nord della Striscia di Gaza, dove oltre diecimila persone hanno dovuto abbandonare le loro case e sono state trasferite in scuole ed edifici pubblici. I feriti sarebbero un centinaio. Nel campo profughi di Jabàlya, quattro chilometri a nord di Gaza, il livello dell’acqua ha raggiunto i due metri di altezza. Le operazioni di soccorso sono rese più difficili dall’assenza di infrastrutture adeguate, di carburante e di energia elettrica a causa del blocco imposto da Israele ed Egitto.
Si tratta della peggior tempesta nella regione negli ultimi anni. Le Nazioni Unite hanno proclamato lo stato di calamità naturale.
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