Il fotografo italiano Matteo Bastianelli ha lavorato al progetto The bosnian identity per quattro anni, esplorando gli effetti provocati a Sarajevo e alla Bosnia Erzegovina dalla guerra del 1992-1995.
“All’inizio mi guardavo intorno e vedevo una città piena di cicatrici”, ha spiegato Bastianelli. “I buchi prodotti dai proiettili delle mitragliatrici a Sarajevo sono ovunque. È davvero allucinante”. The bosnian identity mescola documentario ed esperienza personale, raccontando la vita quotidiana di famiglie e uomini segnati dal passato, e una nazione bloccata tra la voglia di rinascere e spinte al nazionalismo.
Dal 7 al 16 febbraio il progetto è in mostra alla galleria Bepi Savioli di Riccione.
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