Il 13 marzo a São Paulo si è svolta una manifestazione contro l’aumento delle tariffe dei trasporti pubblici e i Mondiali di calcio che si terranno a giugno e luglio in Brasile. I manifestanti si sono scontrati brevemente con la polizia e cinque persone sono state arrestate.

A São Paulo le proteste contro l’aumento delle tariffe sono cominciate nel giugno del 2013 quando i prezzi dei biglietti sono stati aumentati da 3 a 3,20 reais. Alle motivazioni originali si sono aggiunte altri motivi di malcontento contro il governo, in particolare i costi dell’organizzazione dei Mondiali di calcio, stimati in oltre otto miliardi di euro, che secondo i manifestanti avrebbero dovuto essere spesi nella sanità, nell’istruzione e nello sviluppo.

Le proteste si sono estese a molte città del paese. Il 30 giugno 2013 migliaia di persone hanno manifestato davanti allo stadio Maracanã a Rio de Janeiro, dove si svolgeva la finale della Confederations cup tra Brasile e Spagna.

L’organizzazione dei Mondiali di calcio, i primi in Brasile da 64 anni, è stata segnata da ritardi, aumento dei costi e incidenti mortali durante la costruzione delle infrastrutture. La Fifa ha minacciato di escludere dal torneo alcuni stadi, che potrebbero non essere pronti per la data d’inizio della manifestazione.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it