La National portrait gallery di Washington ospita la mostra American cool, una raccolta di immagini realizzate da fotografi come Henri Cartier-Bresson, Annie Leibovitz, Richard Avedon e Diane Arbus, che mostrano uomini e donne considerati appunto cool.
L’aggettivo inglese cool, che ha le sue radici nell’Africa occidentale, sintetizza qualità come carisma, mistero, riconoscibilità e trasgressione. All’inizio degli anni quaranta del secolo scorso il termine cominciò a diventare popolare grazie al sassofonista jazz Lester Young e a essere usato per indicare personaggi che sembrano essere sempre a loro agio ma allo stesso tempo pieni di stile e capaci di prove e atteggiamenti intense e coinvolgenti.
Nel pantheon dei cool hanno spazio musicisti e cantanti come Billie Holiday, Jimi Hendrix e David Byrne, o attori come Lauren Bacall, Marlon Brando e James Dean. Le foto, che li mostrano in posa e nella maggior parte dei casi sono state scattate per fini commerciali, “dicono molto sul modo in cui un paese come gli Stati Uniti si considera quando sa che tutti lo stanno osservando”, si legge su Lens, il blog fotografico del New York Times. Una persona cool, infatti, vuole e riesce a catturare l’attenzione per comunicare, ispirare e colpire gli altri. E la fotografia si adatta molto bene allo scopo.
American cool resterà aperta fino al 7 settembre.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it