In India 814 milioni di persone, ovvero più della popolazione degli Stati Uniti e dell’Unione europea messe insieme, votano per rinnovare i 543 seggi del Lok Sabha, la camera bassa del parlamento indiano che poi sceglierà il nuovo primo ministro. Viste le dimensioni dell’evento, nei 28 stati della confederazione indiana le elezioni si svolgono in nove fasi distribuite su sei settimane: sono cominciate il 7 aprile e si concluderanno il 12 maggio, mentre lo spoglio avverrà il 16 maggio.

Fabrica, centro di ricerca sulla comunicazione del gruppo Benetton, ha chiesto a dieci fotografi indiani di età compresa tra i 24 e i 31 anni di raccontare il proprio paese in queste settimane così importanti. Prendendo spunto dai temi e dallo svolgimento della campagna elettorale, il progetto, che si chiama appunto Lok Sabha, mostra così i volti e le contraddizioni della democrazia più grande del mondo.

Kannagi Khanna ha analizzato per immagini i programmi delle principali forze politiche indiane, mentre Gitartha Goswami è entrato nelle sedi dei partiti, locali e nazionali, a Calcutta, nel Bengala occidentale. Karthik Subramanian ha mostrato i comizi elettorali nei teatri improvvisati e nelle strade di campagna, e Arko Datto ha raccontato il fermento urbanistico prima del voto in un quartiere di Mumbai, dove un partito locale ha donato ai residenti attrezzature per l’attività sportiva all’aperto.

Nirvair Singh ha descritto il clima pre-elettorale nel Punjab durante il Baisakhi, la festa del raccolto, mentre Ronny Sen ha indagato sull’impatto che l’informazione televisiva ha sugli elettori.

Di campagne elettorali si sono occupati Avani Tanya, che ha immortalato quelle di Bangalore (città abitata da 10 milioni di persone e capitale mondiale del traffico online), e Nikhil Roshan, che invece ha seguito quella di Mayawati Kumari (esponente del Bahujan samaj party e paladina dei dalit, i cosiddetti “intoccabili”), e quella dell’Aam adami party (Aap), che vuole far pulizia di politici e burocrati corrotti e raccoglie consensi eterogenei.

I cacciatori di rane e di gamberi del Darjeeling, che non considerano queste elezioni una priorità, sono i soggetti delle foto di Shuvankur Ghosh. Invece i cittadini all’uscita di un seggio di Bombay, con un dito marchiato da inchiostro indelebile (il segno che identifica chi ha già votato), sono stati ritratti da Nishant Shukla, che ha anche incontrato il candidato Gaurav Sharma, conosciuto come lo Spiderman indiano.

Lok Sabha è diretto da Enrico Bossan e curato da Manik Katyal, che ha coinvolto il gruppo di giovani fotografi indiani.

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