È stato rivendicato dai taliban l’attacco dell’8 giugno all’aeroporto di Karachi, in Pakistan. Verso le undici di sera (ora locale) un gruppo di uomini armati è entrato nella struttura e ha ucciso almeno 28 persone. Le vittime erano per la maggior parte dipendenti dell’aeroporto, oltre ai dieci attentatori. I feriti sono 14. All’alba del 9 giugno l’esercito pachistano aveva detto di aver ripreso il controllo dell’aeroporto e di aver ucciso i dieci aggressori. Ma poco dopo i testimoni hanno sentito nuovi spari.
Secondo le prime ricostruzioni, gli attentatori sono entrati nell’aeroporto usando dei falsi documenti d’identità. Poi hanno aperto il fuoco contro la sorveglianza e hanno lanciato granate e altri esplosivi. Alcuni funzionari dell’esercito hanno detto che tra gli aggressori c’erano anche diversi stranieri.
L’attacco mette in crisi i tentativi del primo ministro pachistano, Nawaz Sharif, di aprire dei colloqui di pace con i taliban. Sharif nel giugno 2013, dopo la sua rielezione, aveva promesso di mettere fine alle violenze nel paese.
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