Israele ha lanciato l’operazione di terra nella Striscia di Gaza il 18 luglio con l’obiettivo di individuare e distruggere i tunnel sotterranei che collegano la Striscia di Gaza a Israele. La costruzione di questi tunnel, secondo la Bbc, è cominciata almeno 15 anni fa.
In un primo momento questi passaggi, costruiti anche al confine con l’Egitto, venivano usati da Hamas per introdurre armi nella Striscia. In seguito la rete sotterranea è stata ampliata e ha permesso di introdurre a Gaza qualsiasi tipo di merce. Hamas ha imposto dazi sui prodotti contrabbandati attraverso i tunnel e queste tasse sono diventate una forma di finanziamento per il gruppo.
Il sistema è entrato in crisi a luglio del 2013 con la caduta del governo islamista di Mohamed Morsi in Egitto. Il nuovo governo egiziano, profondamente ostile ai Fratelli musulmani, ha bloccato la frontiera con Gaza e ha reso più complicato il contrabbando.
Dal 2001 i tunnel sono stati usati dai miliziani palestinesi per compiere attentati in Israele e per nascondere armi.
Le autorità militari israeliane hanno rivelato che pianificavano di distruggere il sistema sotterraneo di tunnel da almeno un anno.
Secondo l’esercito israeliano dal 18 luglio sono stati individuati 32 passaggi sotterranei con sessanta punti di accesso nella Striscia di Gaza, soprattutto a Shujaiyya, vicino al confine con Israele.
I tunnel sono un elemento strategico molto importante per Hamas. Nel 2006, grazie a un passaggio sotterraneo lungo tre chilometri tra Rafah e Kerem Shalom, in Israele, i combattenti palestinesi riuscirono a catturare il soldato israeliano Gilad Shalit.
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