La polizia indiana ha arrestato il chirurgo che l’8 novembre ha sterilizzato 83 donne in sei ore, causando la morte di tredici di loro. Altre sessanta si sono sentite male e sono state ricoverate in un altro ospedale subito dopo l’intervento.
Il medico, R.K. Gupta, aveva operato le pazienti in un ospedale dismesso del distretto di Bilaspur, nello stato di Chhattisgarh, nel centro dell’India.
Secondo le accuse Gupta ha usato degli strumenti non sterili e ha infranto le linee guida del ministero, effettuando più delle trenta operazioni al giorno consentite. Il medico ha smentito e ha dato la colpa alle medicine somministrate alle pazienti dopo l’intervento. Le donne hanno ricevuto l’equivalente di venti dollari per essersi sottoposte volontariamente alla sterilizzazione, sponsorizzata dal governo come forma di pianificazione familiare.
Dal 2008 sono morte almeno 700 persone nel corso di un intervento di sterilizzazione. In gran parte donne, visto che solo l’1 per cento della popolazione maschile indiana si sottopone a questo intervento.
Le foto sono state scattate nell’ospedale universitario di Chhattisgarh, il 13 novembre 2014.
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