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Lo scivolo di un parco acquatico abbandonato su una riva del mar Morto, accanto a un albergo, il 29 settembre 2014. (Abir Sultan, Epa/Ansa)
Una vasca secca di una fabbrica di sale nella parte sud del mar Morto, l’11 dicembre 2014. (Abir Sultan, Epa/Ansa)
Il relitto di una barca turistica abbandonato sulla spiaggia, il 29 settembre 2014. (Abir Sultan, Epa/Ansa)
Palme secche sulle rive del mar Morto, il 2 dicembre 2014. (Abir Sultan, Epa/Ansa)
Una dolina creata dall’abbassamento del livello dell’acqua, il 14 ottobre 2014. (Abir Sultan, Epa/Ansa)
Un vecchio molo distrutto accanto al mare, il 29 settembre 2014. (Abir Sultan, Epa/Ansa)
Una boa usata dall’Istituto geologico di ricerca sulla limnologia per misurare la profondità dell’acqua, il 20 ottobre 2014. (Abir Sultan, Epa/Ansa)
Biciclette coperte di sale accanto a un albergo sulla costa, il 29 settembre 2014. (Abir Sultan, Epa/Ansa)
Una fabbrica abbandonata, il 2 dicembre 2014. (Abir Sultan, Epa/Ansa)
Una sedia coperta dal sale, il 29 settembre 2014. (Abir Sultan, Epa/Ansa)

Il mare è morto

Il mar Morto, il grande lago salato che separa Israele e la Giordania, si trova a circa 400 metri sotto al livello del mare. La sua salinità – che in media è del 23 per cento – è tra le massime registrate nel mondo.

Negli ultimi quarant’anni, il livello del lago, che si trova nella depressione più profonda della Terra, si è abbassato di più di 25 metri, soprattutto a causa della riduzione nell’afflusso dell’acqua dal fiume Giordano, che viene usata dagli abitanti per l’irrigazione dei campi.

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