Il Cile meridionale è ancora in stato di allerta per il timore di una terza eruzione del vulcano Calbuco, che si è risvegliato dopo più di mezzo secolo causando la fuga di cinquemila persone.

Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza in questa regione turistica confinante con l’Argentina e hanno inviato l’esercito per allontanare la popolazione nel raggio di 21 chilometri dopo le prime due improvvise eruzioni del 22 e 23 aprile.

Dal cratere più alto del vulcano, che si trova a duemila metri sul livello del mare, fino a ieri uscivano colonne di fumo e cenere alte fino a quindici chilometri, che hanno coperto il cielo con dense nubi e costretto molte compagnie aeree ad annullare i voli. Le nuvole hanno raggiunto anche il sud dell’Argentina, dove le autorità hanno chiesto agli abitanti di rimanere in casa.

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