Merano arte dedica una mostra a Francesca Woodman (1958–1981) e Birgit Jürgenssen (1949–2003), due delle più grandi artiste contemporanee che, senza essersi mai incontrate, hanno però in comune sia un lavoro sull’immagine della donna sia l’uso dell’autoscatto e della messa in scena.

Il 19 gennaio 1981, Woodman, 23 anni, muore suicida. Le sue immagini, oltre ottocento, sono state scattate tra il 1973 e il 1981, quando era studentessa. La prima mostra con le sue foto è stata organizzata postuma, nel 1986 al Wellesley college, a New York. I suoi autoritratti in bianco e nero, 75 quelli esposti in questa occasione, tra cui 20 inediti, sono inseriti in scenografie studiate e realizzate per raccontare suggestioni sospese e accadimenti dai tratti surreali.

Birgit Jürgenssen, una delle più importanti esponenti dell’avanguardia femminista degli anni settanta, è presentata attraverso 44 opere, tra fotografie in bianco e nero e a colori, polaroid, cianotipi, disegni, sculture realizzate con la stoffa. Nel lavoro dell’artista austriaca il corpo femminile appare nelle sue metamorfosi, a volte mascherato altre frammentato, e riflette, spesso con ironia, sugli stereotipi sessuali e di genere più diffusi in quegli anni.

La mostra, che apre il 27 giugno, durerà fino al 20 settembre 2015.

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