Giunto alla sesta edizione, il festival della fotografia etica di Lodi ha l’obiettivo di esplorare la relazione tra etica, comunicazione e fotografia. Quest’anno la manifestazione è dedicata al cibo, alla sua produzione e al suo consumo.

Nella sezione “Il cibo che uccide” sono esposti Ed Kashi con il progetto Under cane: a worker’s epidemic sul lavoro e la vita dei raccoglitori di canna da zucchero dell’America Centrale; e la fotoreporter statunitense Lisa Krantz con A life apart: the toll of obesity, sul dramma di un uomo con una grave forma di obesità. E ancora Pablo Ernesto Piovano, con Agrotoxicos, incentrato sulla diffusione delle colture geneticamente modificate in Argentina e sugli effetti drammatici che colpiscono le fasce più vulnerabili della popolazione. E Terra Vermelha di Nadia Shira Cohen e Paulo Siqueira sulla città di Dourados, nello stato brasiliano del Mato Grosso do Sul, in cui la popolazione indigena reclama la propria terra contro gli interessi degli allevatori brasiliani.

Nella parte riservata ai vincitori dell’ultima edizio­ne del premio World. Report award/Documenting humanity c’è Tra terra e nuvole – cronache dalla Grecia di Francesco Anselmi, dedicato alla drammatica condizione socioeconomica e all’emergenza umanitaria dei migranti e dei rifugiati che il giovane fotoreporter italiano segue dal 2012; il reportage Black days of Ukraine di Valery Melnikov sulla città di Luhansk; e Where love is illegal di Robin Hammond, che ha ritratto sessantacinque persone, di quindici diverse nazionalità, appartenenti alla comunità lgbt.

Oltre alle mostre il programma prevede anche incontri, workshop e presentazioni di libri. Il festival si svolge in diversi luoghi della città, il 17 e il 18 ottobre, e il 23 e il 24 ottobre 2015.

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