Dopo una controversia che andava avanti da anni, i monaci del celebre Tempio delle tigri che si trova nella provincia di Kanchanaburi, a ovest di Bangkok, in Thailandia, hanno dovuto accettare di far sgomberare gli animali che ne facevano la fortuna tra i turisti.
I visitatori pagavano venti dollari per entrare e farsi fotografare con le tigri, mentre davano da mangiare ai cuccioli e camminavano in mezzo a loro.
Ma da alcuni mesi erano cominciate le accuse di abusi e di traffico illecito di animali selvatici, finché, il 30 maggio, le autorità hanno fatto irruzione con l’ordine di confiscare le 137 tigri e portarle in una riserva naturale.
I monaci si erano difesi spiegando che l’apatia delle tigri – che permetteva ai turisti di scattare foto abbracciati ai felini – non era ottenuta con la somministrazione di droghe o farmaci ma con uno speciale addestramento.
Nei freezer del tempio buddista sono stati trovati quaranta cadaveri di cuccioli di tigre. Le autorità tailandesi hanno incriminato tre monaci che stavano cercando di contrabbandare pelli di tigre e ciondoli realizzati con parti dei felini.
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