Quando Diane Arbus cominciò a seguire le lezioni di Lisette Model nel Greenwich village, nel 1956, aveva lavorato principalmente nella fotografia di moda, facendo da assistente al marito per dieci anni. Ma era stanca, e voleva mettere il suo sguardo su altro, “per raccontare le relazioni, i sogni e le delusioni che apparentemente sembrano invisibili”.

Model era un’insegnante appassionata e una brillante fotografa. Credeva che la macchina fotografica fosse uno strumento per esplorare il mondo esterno, ma anche quello interiore. Secondo Model, una fotografia deve rivelare qualcosa del soggetto ma anche del fotografo, e questo aspetto colpì subito la sensibilità di Arbus. Oltre ad insegnare la tecnica, Model spiegava quando e perché scattare una foto.

In breve tempo Model e Arbus diventarono amiche e guardando le loro foto, scattate a distanza di circa vent’anni, è difficile non percepire l’influenza di Model sulla sua allieva. Model ha ritratto bellezze non convenzionali, dalle forme bizzarre: “È facile immaginare quanto sia meravigliosamente noioso dipingere un bel corpo. Ma un corpo brutto è molto affascinate”, raccontava quando faceva la pittrice a Parigi.

La sua foto più famosa, scattata intorno al 1940, per il suo primo lavoro commissionato da Harper’s Bazaar è conosciuta come Coney Island bather: il ritratto di una donna molto robusta in costume da bagno.

Una mostra alla mc2gallery di Milano raccoglie alcune delle immagini di Model tra le più famose scattate a New York. Dalla serie Reflections, in cui ha catturato la città riflessa attraverso le vetrine dei negozi, a Running legs, in cui si è soffermata sui dettagli delle persone che incontrava.

L’esposizione durerà fino al 24 marzo 2017.

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