La mostra (Im)possible to see: North Korea vuole riflettere sulle possibilità che ha la fotografia in uno dei paesi meno accessibili al mondo. Insieme alle immagini scattate da una serie di autori contemporanei, l’esposizione raccoglie alcune foto d’archivio risalenti alla seconda metà del ventesimo secolo e realizzate da fotografi dell’ex Unione Sovietica.

La combinazione tra fotografia d’archivio e contemporanea vuole mostrare le somiglianze e le differenze nel modo di raccontare un paese e quali sono gli usi che il potere e l’ideologia fanno della fotografia.

“La fotografia è un modo per esplorare il mondo, anche quello più nascosto. Ha sempre avuto questa funzione, e ancora oggi riusciamo a conoscere molti luoghi grazie alle fotografie che li ritraggono. Questo è ancora più vero per quei paesi più difficili da visitare, spesso per ragioni politiche. E che sono raccontati quasi esclusivamente dai mezzi d’informazione e in cui l’uso della macchina fotografica è molto controllato”, spiega la curatrice della mostra Natalia Grigorieva-Litvinskaya.

Tra i fotografi in mostra ci sono Wang Guofeng (Cina), Martin Parr (Regno Unito), Philippe Chancel (Francia), Alice Wiellinga (Paesi Bassi), che hanno visitato recentemente il paese. Ognuno di loro ha esplorato la vita quotidiana attraverso i luoghi pubblici, le architetture, le strade, ma anche il rapporto tra l’individuo e il gruppo, la finzione e la realtà.

(Im)possible to see: North Korea sarà esposta al Lumiere brothers centre for photography di Mosca fino al 3 settembre 2017.

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