Per quasi dieci anni il fotografo Rocco Rorandelli ha documentato gli effetti che l’industria del tabacco provoca sull’economia, sulla società e sulla salute delle persone nel mondo. Per questo lavoro, intitolato Bitter leaves, ha viaggiato in India, Cina, Indonesia, Stati Uniti, Nigeria e poi in Italia, Slovenia e Bulgaria.
“Nonostante si possa pensare che l’industria del tabacco sia stata messa in difficoltà dalle leggi contro il fumo, sempre più restrittive, in realtà il numero dei fumatori è in crescita. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, nel mondo ci sono un miliardo di fumatori. E se un tempo le aziende avevano le loro sedi in occidente, oggi sono sempre di più quelle che hanno spostato la produzione in paesi dove il costo del lavoro è più basso, come la Cina o l’India”, spiega Rorandelli.
Cominciato nel 2008, il progetto esplora le varie facce della filiera su cui si basa l’industria del tabacco, dai produttori ai consumatori. Dalle coltivazioni delle cosiddette beedi, le minisigarette indiane, al mercato illegale in Slovenia; dalle grandi produzioni cinesi allo sfruttamento del lavoro minorile negli Stati Uniti; e ancora dalle campagne pubblicitarie in Indonesia alla discriminazione contro i pomacchi, i musulmani bulgari, che coltivano tabacco sulle montagne del paese.
Il progetto Bitter leaves diventerà un libro, edito da Gost books, a cui si può contribuire partecipando alla raccolta fondi, che scadrà il 30 aprile. Accanto alle immagini di Rorandelli, il libro conterrà testi e infografiche realizzati dall’esperta scientifica Judith Mackay, che da anni porta avanti una battaglia legale contro l’industria del tabacco in Asia.
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