Dal 1970 Luigi Ghirri ha cominciato a fotografare le case, le strade, le piazze e i dintorni di Modena, la città dove si era trasferito alla fine degli anni cinquanta da Scandiano, in provincia di Reggio Emilia. Questi primi scatti lasciavano già intuire la direzione che avrebbe preso la sua produzione negli anni successivi.
Ghirri lavorava pensando a progetti che prendevano forma intorno a un soggetto oppure a un principio poetico. Uno dei primi è stato Colazione sull’erba, in cui si è concentrato sulla relazione tra natura e artificio in ambienti abitati dagli esseri umani. Osservando gli edifici alla periferia di Modena “in maniera ironica e ansiosa”, Ghirri si soffermava sulle simmetrie degli alberi e delle siepi, sui giardini curati, sui dettagli aggiunti per personalizzare un vaso e sulle presenze stranianti di palme e cactus.
Le foto furono realizzate tra il 1972 e il 1974 e diventarono un libro nel 1978. Lo scorso maggio è uscita una nuova edizione, curata dalla casa editrice Mack, dove ai testi critici originali di Massimo Mussini e Roberto Salbitani è stato aggiunto un saggio di Francesco Zanot.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it