A Venezia, nella notte tra il 12 e il 13 novembre 2019, i forti venti provenienti da sud hanno causato un’acqua alta eccezionale, con una marea che ha raggiunto 187 centimetri. Il fotografo Matteo de Mayda era lì e ha raccontato l’atmosfera fragile e sospesa in cui si è ritrovata la città e i suoi abitanti.
“Lo scirocco smise di soffiare all’una, quella notte di luna piena in cui le bocche di porto ubriacarono la laguna di acqua salata. Era mare, non più acqua salmastra” scrive Francesca Seravalle, nei testi che accompagnano il libro ideato da lei, De Mayda e lo studio grafico bruno (Andrea Codolo e Giacomo Covacich).
Era mare si interroga sul futuro di Venezia e cerca di aiutarla, devolvendo l’intero incasso della vendita all’associazione culturale Do.Ve., che ha creato una rete di attività commerciali e privati impegnati nella tutela e valorizzazione del territorio.
Sul sito del progetto è possibile acquistare una copia e fare una donazione.
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