Il 3 aprile sono stati annunciati i vincitori regionali della 67a edizione del World press photo, il più importante premio fotogiornalistico del mondo. I 31 vincitori e le sei menzioni d’onore sono stati scelti tra più di 60mila lavori fotografici e video, realizzati da 3.851 partecipanti di 130 paesi. Inoltre quest’anno la giuria ha assegnato la menzione speciale a due immagini che documentano la guerra tra Israele e Hamas.

Dal 2022 le categorie dei premi sono diventate quattro: foto singole, storie, progetti a lungo termine e open format, dedicata a documentari brevi e altre opere visive. Oltre alla giuria globale, sono state create delle giurie continentali, ognuna delle quali esamina i lavori della propria area geografica: Africa, Asia, Europa, Nordamerica e Centramerica, Sudamerica, Sudest asiatico e Oceania.

La presidente della giuria globale quest’anno è Fiona Shields, a capo del dipartimento di fotografia del giornale britannico The Guardian. “Le immagini scelte sono state realizzate con rispetto, coraggio e profondità, spesso in circostanze inimmaginabili”, ha detto Shields. “Hanno una risonanza universale, che va oltre i paesi d’origine”.

I vincitori finali della storia, del progetto al lungo termine, dell’open format e della foto dell’anno saranno annunciati il 18 aprile 2024 e le loro immagini faranno parte di una mostra che aprirà il 19 aprile alla Nieuwe Kerk di Amsterdam, nei Paesi Bassi, e sarà poi esposta in più di cinquanta paesi.

Aggiornamento del 18 aprile 2023 con i vincitori delle quattro categorie:

Foto dell’anno
Il premio è stato assegnato al fotografo palestinese Mohammed Salem (Reuters) per una foto scattata a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. L’immagine ritrae una donna che abbraccia la nipote, uccisa da un missile israeliano che ha colpito la loro casa. “La foto è stata realizzata con cura e rispetto, offrendo al tempo stesso uno sguardo metaforico e letterale su una perdita inimmaginabile”, ha commentato la giuria.

Storia dell’anno
Lee-Ann Olwage (Geo) ha vinto con un reportage sulla salute mentale in Madagascar.

Progetto a lungo termine
Alejandro Cegarra (The New York Times/Bloomberg) è stato premiato per aver documentato il viaggio dei migranti che cercano di raggiungere gli Stati Uniti a bordo del treno chiamato “la bestia”.

Open format
Julia Kochetova ha vinto la categoria dedicata ai progetti video e multimediali con un lavoro dedicato alla vita quotidiana in Ucraina durante la guerra.

Una selezione di immagini è stata pubblicata anche sul numero 1557 di Internazionale.

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