L’aria, il fiume, il mare e il suolo: tutto racconta la storia di un territorio che dal Nordafrica al Medio Oriente per decenni ha subìto le conseguenze del dominio coloniale, dei conflitti e dello sfruttamento delle risorse naturali. Cercando di ritrovare un filo rosso che unisce questa grande regione, cinque fotografi hanno provato a raccontare la vita delle popolazioni dell’area, alle prese con la crisi ambientale e con l’impoverimento e la frammentazione delle loro terre.

Partendo dalla Tunisia, con il lavoro di Zied Ben Romdhane sugli abitanti di alcuni villaggi che lottano per avere l’acqua potabile, e passando per l’Egitto, la Giordania e il Libano, si arriva alle zone umide all’Iraq, dove Tamara Abdul Hadi immagina una nuova narrazione per le persone che ci vivono. I lavori dei cinque fotografi sono riuniti nel progetto Air, river, sea, soil. A history of an exploited land in mostra dal 17 ottobre al 3 novembre 2024 al Rifugio digitale, a Firenze, nell’ambito del festival Middle East now.

Arrivato alla sua quindicesima edizione, quest’anno il festival fiorentino dedicato alla cultura mediorientale contemporanea si svolge tra il 15 e il 20 ottobre 2024 e si declina intorno al tema delle “ecologie della resistenza”, nella convinzione che la crisi climatica e i conflitti siano profondamente intrecciati. Oltre a mostre e incontri, il programma del festival prevede la proiezione di 34 film e documentari, per un viaggio in Medio Oriente attraverso il cinema, la fotografia, il cibo e la musica.

(Marialaura Scatena)

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