Il Grande fratello, Non è la Rai, Macao, Domenica in, I cervelloni, presentatori, ballerine e ospiti: tra il 1994 e il 2009 il fotografo italiano Stefano De Luigi ha documentato l’industria dell’intrattenimento nella fase in cui cominciava l’ascesa politica di Silvio Berlusconi.

“È stato il mio primo tentativo di progetto a lungo termine”, racconta De Luigi. “Ero attratto da questo universo saturo di colori, mi ricordava il circo che avevo visto da bambino”.

Dopo aver conservato quelle immagini per venticinque anni in un cassetto, De Luigi ha lavorato al suo archivio e nel 2020 ha deciso di riprenderle in mano per realizzare una mostra. Quest’anno le foto sono state raccolte in un libro, pubblicato da L’Artiere, intitolato Televisiva.

Le immagini in bianco e nero scattate da De Luigi dietro le quinte degli studi televisivi mostrano un universo dall’atmosfera grottesca, che oggi può apparire lontano, ma è invece una “radiografia” dell’Italia e degli spettatori, come suggerisce il testo dello scrittore Pietro Grossi che accompagna il libro.

De Luigi ha sentito l’urgenza di documentare quel periodo “come se stessi documentando la storia del mio paese senza l’incarico di nessuno, ma spinto da una profonda rabbia davanti a qualcosa di particolarmente sgradevole”.

Il libro, curato da Laura Serani, sarà presentato il 9 novembre alla fiera di Paris Photo a Parigi.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it