Aggiornamenti dall’Italia e dal mondo, commenti, numeri, foto e video.
Il punto sul coronavirus in Italia
Il 15 aprile, alle ore 18, il capo della protezione civile Angelo Borrelli ha fatto il punto sulla diffusione del nuovo coronavirus (Sars-cov-2) in Italia.
I dati diffusi dalla protezione civile, anche se utili, vanno letti con cautela. A volte mancano quelli di una o più regioni, e soprattutto non sono omogenei, cioè i criteri con cui sono raccolti non sono gli stessi in tutte le regioni.
La Lombardia sta mettendo a punto un piano per la ripresa delle attività lavorative il 4 maggio, con nuove misure di sicurezza: distanza di almeno un metro tra i lavoratori, obbligo di mascherina, lavoro a distanza quando possibile e test sierologici. Si sta anche valutando la possibilità di assegnare orari diversi a uffici e aziende per non congestionare i trasporti.
Il Piemonte ha annunciato che distribuirà cinque milioni di mascherine lavabili a tutti gli abitanti della regione prima di renderne obbligatorio l’uso. Il provvedimento sarà approvato in via definitiva il 17 aprile.
La pubblica amministrazione ha cominciato a erogare il bonus da 600 euro a circa 1,8 milioni di lavoratori autonomi. L’obiettivo dell’Inps e del ministero del lavoro è di completare l’operazione entro il 17 aprile.
Secondo il Fondo monetario internazionale nel 2020 il debito pubblico dell’Italia arriverà al 155,5 per cento del pil, contro il 134,8 per cento del 2019.
Dall’inizio dell’epidemia sono morti 121 medici e 30 infermieri.
In Canada c’è timore per i contagi tra i nativi
Rispetto agli Stati Uniti, nel complesso il Canada ha gestito bene l’emergenza covid, adottando una strategia nazionale e approvando subito misure di distanziamento sociale. “Ma il livello di contagio non è rimasto basso in tutto il paese”, spiega il Guardian. Alcune province sono state colpite più duramente. In particolare il Québec, che è diventato l’epicentro nazionale perché molte persone sono andate in Europa e negli Stati Uniti per le vacanze di primavera, il cosiddetto spring break, e poi sono tornate a casa.
Adesso l’attenzione si sta spostando sulle comunità indigene, dove i livelli di malattie croniche sono più alti che nel resto del paese. Anna Banerji, che si occupa di salute delle popolazioni indigene all’università di Toronto, spiega i rischi della situazione. “Sono luoghi con alti livelli di denutrizione, dove le persone vivono spesso in abitazioni sovraffollate e dove l’incidenza di malattie polmonari, cardiovascolari e obesità è particolarmente alta”. In queste condizioni il virus potrebbe diffondersi rapidamente e fare molti danni.
Canada's bid to beat back coronavirus exposes stark gaps between the provinces %3Ca href=%22https://t.co/5tcAMKBxwS%22%3Ehttps://t.co/5tcAMKBxwS%3C/a%3E
— The Guardian (@guardian) ?
Banerji e i suoi colleghi hanno presentato una petizione al governo federale per chiedere più risorse per le comunità di nativi, che in molti casi possono essere raggiunte solo in aereo.
La Germania potrebbe riaprire le scuole il 4 maggio
Secondo la Reuters il governo tedesco sta considerando l’ipotesi di revocare alcune delle restrizioni imposte a marzo per contenere l’epidemia di coronavirus, ma le misure di isolamento resteranno in vigore almeno fino al 3 maggio.
In base alle proposte in discussione i negozi fino a 800 metri quadrati, le biblioteche e altri esercizi potrebbero essere autorizzati a riprendere l’attività a partire dalla prossima settimana. Le scuole potrebbero riaprire gradualmente a partire dal 4 maggio, mentre gli asili per il momento dovrebbero rimanere chiusi, così come i locali pubblici.
Finora la Germania ha registrato 127.584 casi di coronavirus e 3.254 decessi. Dall’8 aprile i nuovi contagi registrati ogni giorno sono calati da 5.633 a 2.138. Nel centro per i richiedenti asilo di Ellwangen, però, negli ultimi cinque giorni sono stati registrati quasi 250 nuovi casi su 606 persone. In molti centri gli ospiti accusano le autorità di non aver fatto abbastanza per limitare i contagi.
Negli Stati Uniti il distanziamento sociale potrebbe durare fino al 2022
Secondo uno studio della scuola di salute pubblica di Harvard, gli Stati Uniti potrebbero avere bisogno di qualche forma di distanziamento sociale fino al 2022. “Il rapporto arriva nella settimana in cui il paese è diventato il primo al mondo per morti causate dal covid-19 e mentre i politici discutono sulla riapertura dell’economia”, scrive la Reuters.
Secondo lo studio, “un distanziamento sociale a periodi intermittenti potrebbe essere necessario per altri due anni, a meno che gli Stati Uniti riescano a migliorare significativamente la loro risposta sanitaria o che un vaccino diventi disponibile in tempi brevi”.
Citando i casi della Corea del Sud e di Singapore, i ricercatori scrivono che il distanziamento sociale, se messo in atto nel modo giusto, può ridurre il fardello sui sistemi sanitari e rendere efficaci i sistemi di tracciamento dei contatti e di quarantena.
Lo studio ammette che fasi prolungate di isolamento possono avere conseguenze negative sull’economia, sull’istruzione e sulla società in generale. E aggiunge che, anche se si riuscisse a “eliminare apparentemente” il Sars-cov-2, le misure in vigore nella maggior parte dei paesi dovrebbero essere mantenute, perché i contagi potrebbero tornare ad aumentare fino alla fine del 2024.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha avvertito che i contagi non hanno ancora raggiunto il picco. Finora quasi due milioni di persone si sono ammalate di covid-19 e almeno 124mila sono morte.
Negli Stati Uniti intanto si continua a discutere della riapertura delle attività economiche. Ma, come spiega il Los Angeles Times, non ha senso parlarne in assenza di una strategia che preveda tamponi su vasta scala. Secondo gli esperti di salute pubblica il paese è molto lontano da quest’obiettivo.
Aumentano le richieste d’aiuto ai centri antiviolenza in Italia
Dall’introduzione delle limitazioni agli spostamenti a causa del nuovo coronavirus sono aumentate le richieste di supporto alla principale rete di centri antiviolenza italiana. “Tra il 2 marzo e il 5 aprile”, scrive il Guardian, “2.867 donne si sono rivolte ai centri gestiti da D.i.Re, Donne in rete contro la violenza, il 74,5 per cento in più della media mensile registrata nel 2018”.
“Questo dato conferma quanto la convivenza forzata abbia ulteriormente esacerbato situazioni di violenza che le donne stavano vivendo”, ha commentato Paola Sdao, che cura la rilevazione statistica annuale per D.i.Re.
Ottocentosei chiamate e messaggi sono arrivati da donne che non si erano mai rivolte prima alla rete antiviolenza, un dato che segna un calo rispetto ai mesi precedenti. Allo stesso tempo sono diminuite le chiamate al numero pubblico 1522, probabilmente perché molte donne hanno avuto paura di farsi sentire da un partner violento o perché gli viene impedito di uscire di casa.
Parigi in solitaria
Le strade vuote di Parigi in un video del New Yorker. La Francia ha ormai registrato 15mila morti di covid-19. Il direttore generale della sanità Jérôme Salomon, scrive Le Monde, ha avvisato che “la pandemia è ancora attiva. Da alcuni giorni osserviamo un appiattimento della curva dei contagi e un rallentamento del ritmo dei ricoveri, nonché una leggera diminuzione dei pazienti in terapia intensiva. Grazie alle misure di contenimento abbiamo limitato la diffusione del virus”. Il 13 aprile il presidente Emmanuel Macron ha annunciato che le misure resteranno in vigore fino all’11 maggio e dopo quella data si potrà pensare a una progressiva riapertura delle scuole e alla ripresa di alcune attività economiche.
Il debito ostacola la lotta dei paesi poveri contro l’epidemia
Il 14 aprile le principali economie mondiali hanno esonerato i 76 paesi meno industrializzati dal rimborso del debito per quest’anno. Un primo passo per preparare il mondo post-emergenza a decisioni più coraggiose. Il commento di Pierre Haski.
In un momento come questo è molto raro che si raggiunga un consenso internazionale così rapidamente e spazzando via egoismi nazionali e strategie di potere. Il 14 aprile le maggiori economie mondiali, alle prese con la gestione dell’emergenza sanitaria, hanno compiuto un gesto importante in favore dei paesi più poveri, esonerandoli dal rimborso del debito per l’anno in corso.
La Corea del Sud al voto in mascherina
In Corea del Sud si sono svolte le prime elezioni dopo lo scoppio dell’emergenza coronavirus. Quasi 44 milioni di elettori sono stati chiamati ai seggi, che erano stati allestiti in modo da rispettare stringenti misure di sicurezza. Come mostra il video pubblicato dal quotidiano keniano Daily Nation, i votanti, per cui era obbligatoria la mascherina, hanno dovuto fare la fila mantenendo un metro di distanza dalle altre persone e si sono sottoposti al controllo della temperatura. Hanno inoltre dovuto disinfettarsi le mani e indossare guanti di plastica prima di entrare nelle cabine. Sono state predisposte postazioni di voto speciali per le persone che avevano la febbre o che dovevano restare in quarantena ma non presentavano sintomi.
I sudcoreani hanno votato per eleggere i deputati dell’assemblea nazionale, un test importante in vista delle presidenziali del 2021.
La Corea del Sud è stato uno dei primi paesi a essere duramente colpito dal nuovo coronavirus, dopo la Cina. Ma è riuscita a invertire la tendenza con una strategia basata su test sistematici e un efficace tracciamento dei contagi. Il 15 aprile i nuovi casi registrati sono stati 27, per un totale di 11mila contagi e 224 morti dall’inizio dell’epidemia.
Il Nicaragua non fa niente per fermare il virus
Il presidente del Nicaragua Daniel Ortega, del Fronte sandinista di liberazione nazionale, è l’unico leader dell’America Latina a non essersi pronunciato in pubblico sulla pandemia di covid-19. Il Nicaragua è anche l’unico paese della regione a non aver chiuso le frontiere e a non aver adottato misure di distanziamento sociale per rallentare il contagio: le scuole sono aperte, il campionato di calcio non è stato sospeso e il governo incoraggia i cittadini a uscire e a partecipare a eventi pubblici.
“Ortega è stato visto l’ultima volta il 12 marzo”, scrive El Confidencial. “In quell’occasione, insieme ad alcuni rappresentanti del ministero della salute e dell’Organizzazione panamericana della sanità, ha partecipato a una riunione a distanza con gli esperti del Sistema di integrazione centroamericana. Durante l’incontro non ha mai pronunciato la parola ‘pandemia’ o ‘coronavirus’, ha solo ammesso di essere di fronte a una situazione d’emergenza”.
Il 7 aprile Carissa Etienne, la direttrice dell’Organizzazione panamericana della sanità (l’ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità), ha detto di essere molto preoccupata per come Managua sta gestendo l’epidemia. “Se il governo continuerà a non ascoltare gli inviti a prendere provvedimenti per evitare la diffusione del nuovo coronavirus”, scrive The Lancet, “il già fragile sistema sanitario del paese centroamericano potrebbe collassare”. Secondo il ministero della salute nicaraguense, il 13 aprile i casi confermati di covid-19 erano nove, di cui una vittima e cinque persone guarite.
Le notizie di stamattina sul coronavirus
Scelte dalla redazione di Good Morning Italia
Frena il pil mondiale
Il Fondo monetario internazionale ha previsto per il 2020 una recessione globale “senza precedenti” che porterà il pil a scendere del 3 per cento, con un rimbalzo del 5,8 per cento nel 2021. Tra i peggiori Paesi al mondo c’è l’Italia per la quale si stima un crollo del 9,1 per cento quest’anno. Male anche Francia e Germania, con una previsione del -7 per cento, mentre per gli Usa si parla di un -5,9 per cento. Tra i pochi a salvarsi Cina e India che però cresceranno poco sopra l’1 per cento (Il Sole 24 Ore).
Prospettive nere Notizie negative anche per il Regno Unito che, secondo le stime del Fmi, farà segnare un -6,5 per cento del pil. Il cancelliere dello scacchiere Rishi Sunak ha detto che la frenata della crescita britannica del secondo trimestre potrebbe arrivare al 35%, mentre la disoccupazione potrebbe schizzare al 10 per cento (Bbc).
Consumi al palo I dati della Confcommercio parlano di una contrazione del pil italiano ad aprile che potrebbe toccare il 13 per cento. Intanto a marzo sono crollati i consumi di quasi il 32 per cento rispetto all’anno scorso, mentre nell’intero trimestre il calo si ferma al 10 per cento (Sky TG24).
Aiuti alle imprese La Commissione europea ha dato il via libera al decreto liquidità, varato dal governo l’8 aprile, che prevede garanzie statali per facilitare l’erogazione di prestiti alle imprese. È stato reso disponibile il modulo con cui autonomi e aziende sotto i 500 dipendenti possono chiedere i prestiti (Il Fatto Quotidiano). Intanto lo Svimez mette in guardia sulla debolezza dell’economia del Sud e delle sue imprese (Repubblica).
Discussione aperta I capigruppo dem Graziano Delrio e Andrea Marcucci e il segretario Nicola Zingaretti hanno aperto alla possibilità di usare i fondi del Mes senza condizioni destinati alla sanità (Repubblica).Anche Confindustria chiede che vengano utilizzati i 35-37 miliardi che l’Italia potrebbe ottenere (Corriere).
Italia in ripartenza
Fase 2 L’Italia non ha ancora chiaro quando allenterà il lockdown, scrive Repubblica. Lunedì è previsto un Consiglio dei ministri in cui potrebbe esserci un primo decreto che riavvia alcune linee produttive. L’app per il tracciamento dei contagi sarebbe in dirittura di arrivo, ma ci sono altre incognite per la ripartenza: la diffusione dei tamponi, la nascita di covid-hospital, un’assistenza domiciliare adeguata. Nella riunione della task force guidata da Vittorio Colao, riporta il Corriere, si è parlato di riaprire prima le aree con meno fabbriche per limitare gli spostamenti di grandi masse di lavoratori.
Al lavoro Stando ai dati dell’Istat, a fine marzo in Italia più del 55% delle persone coinvolte in attività autorizzate a rimanere operative stava continuando ad andare a lavorare. Particolarmente elevate le percentuali di addetti impiegati nel Sud (Sky TG24).
Arrivano i soldi Da oggi inizia il pagamento del bonus da 600 euro per circa 1,8 milioni di lavoratori che ne hanno fatto richiesta (Ansa). Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha detto che la cifra per gli autonomi dovrebbe essere portata a 800 euro (Corriere).
Numeri aggiornati Secondo i dati diffusi dalla Protezione civile le persone positive al coronavirus sono 104.291, in aumento di 675. Tornano a crescere i decessi, 602 in una sola giornata, che portano il totale a 21.067. Parallelamente i guariti salgono a quota 37.130, con un incremento di 1.695 unità (RaiNews 24).
Indagine allargata La Guardia di Finanza ha sequestrato diversi documenti durante la perquisizione del Pio Albergo Trivulzio e dell’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, due della Rsa lombarde al centro dell’inchiesta sulle morti connesse al coronavirus. Indagini analoghe sono state avviate sulle Rsa di altre province italiane (Corriere).
La mossa di Trump
Rubinetti chiusi Il presidente USA Donald Trump ha tagliato i fondi statali all’Organizzazione mondiale della sanità, accusata di aver gestito in modo disastroso la pandemia e di essere “troppo filo-cinese” (Reuters). Intanto gli Usa hanno oltrepassato i 25 mila morti con più di 2.000 decessi nelle ultime 24 ore. Il conto totale dei contagiati ha oltrepassato i 600.000 (Reuters).
Scontro a distanza Il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo ha criticato Trump che in una conferenza stampa aveva detto di avere il potere di decidere sulla riapertura totale del paese (Nyt).
Verso la riapertura? Sono dieci gli Stati americani che stanno stilando dei piani per tornare gradualmente alla normalità (Reuters). Il direttore dell’Istituto nazionale di malattie infettive Anthony Fauci ha detto che però non ci sono ancora i segnali per far ripartire le attività nel Paese (Ap).
Fronte democratico L’ex presidente americano Barack Obama ha dato il suo endorsement ufficiale al candidato democratico alla Casa Bianca, nonché suo ex vicepresidente, Joe Biden (Washington Post).
Bollettino
Contagio globale Il numero di persone infettate dal virus sfiora i 2 milioni in tutto il mondo, mentre le vittime hanno raggiunto quota 123mila (Cnbc). Il premier indiano Narendra Modi ha prorogato il lockdown del paese fino al 3 maggio (Cnn).
Back to Europe Mentre in diversi stati si sta procedendo ad allentare gradualmente le misure restrittive (Guardian), la situazione rimane complicata nel Regno Unito dove i decessi superano quota 12 mila, con 778 morti nell’ultimo giorno (The Independent). Il bilancio si appesantisce anche in Francia che conta oltre 15.700 morti e più di 103mila contagiati (Le Monde). Rallenta l’epidemia in Spagna dove, però, si è sorpassata quota 18mila decessi, con oltre 172mila infetti (El Pais). Anche la leader del Sinn Fein irlandese, Mary Lou McDonald è risultata positiva al coronavirus (Reuters).
Good Morning Italia cura ogni giorno una newsletter di informazione dall’Italia e dal mondo. La newsletter è inclusa nell’abbonamento a Internazionale, oppure ci si può iscrivere qui.
Leggi il live blog di ieri.
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati