Aggiornamenti dall’Italia e dal mondo, commenti, numeri, foto e video.
Il punto sul coronavirus in Italia
Il 20 aprile, alle ore 18, il capo della protezione civile Angelo Borrelli ha fatto il punto sulla diffusione del nuovo coronavirus (Sars-cov-2) in Italia.
I dati diffusi dalla protezione civile, anche se utili, vanno letti con cautela. A volte mancano quelli di una o più regioni, e soprattutto non sono omogenei, cioè i criteri con cui sono raccolti non sono gli stessi in tutte le regioni.
L’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, coordinato da Walter Ricciardi, ha presentato le sue previsioni sull’azzeramento dei nuovi contagi in Italia. Le prime regioni a raggiungere i contagi zero sarebbero Basilicata e Umbria, alla fine di aprile, mentre le ultime sarebbero Lombardia e Marche, alla fine di giugno.
Il consiglio dei ministri ha dato il via libera allo slittamento delle elezioni amministrative a dopo l’estate. Il voto era previsto in sette regioni (Veneto, Liguria, Campania, Toscana, Marche, Puglia e Valle d’Aosta) e in più di mille comuni.
Nelle ultime 24 ore a Napoli, per la prima volta dall’inizio della pandemia, non sono stati registrati nuovi contagi. Inoltre, per il quarto giorno consecutivo non ci sono state vittime.
È entrato in vigore in Toscana l’obbligo d’indossare la mascherina quando si esce di casa, come previsto da un’ordinanza del presidente Enrico Rossi. La mascherina va indossata anche all’aperto negli spazi frequentati da più persone.
Ieri 8.641 persone sono state multate per aver violato le regole sugli spostamenti, 74 sono state denunciate per false dichiarazioni e nove sono state denunciate per violazione della quarantena. Trentadue esercizi commerciali che operavano in violazione delle norme sono stati chiusi.
Negli Stati Uniti ci sono decine di contagiati nei carceri minorili
Il Richmond Times-Dispatch scrive che almeno 25 detenuti sono risultati positivi al covid-19 nel carcere minorile di Bon Air, in Virginia. Come le prigioni per adulti, anche quelle per minori fanno fatica a tenere sotto controllo il virus, perché le strutture generalmente sono sovraffollate – quindi è difficile applicare il distanziamento – e con condizioni igieniche precarie.
Altri casi sono stati registrati in Maryland, Texas, Louisiana, Delaware, Minnesota, New York, Texas e Connecticut. Per questo motivo nelle ultime settimane molti avvocati hanno chiesto alle autorità di rilasciare i detenuti minorenni che hanno problemi di salute o che non rappresentano un pericolo per la società. Richieste simili sono state presentate in Texas, in Maryland e in Pennsylvania. Le corti supreme di Maryland e Pennsylvania hanno già respinto le richieste.
Negli Stati Uniti ci sono circa 43mila minorenni in carcere.
Subito dopo l’inizio dell’emergenza si è capito che le prigioni possono essere tra i principali luoghi di diffusione del virus. In alcuni stati le autorità hanno deciso di scarcerare una parte dei detenuti per ridurre il sovraffollamento e limitare i rischi di contagio. Questo approccio non è stato preso in considerazione, per via del fatto che il virus sembra colpire i giovani molto meno degli adulti e degli anziani.
Finora in tutti gli Stati Uniti i minorenni che hanno contratto il virus sono circa novemila. Di questi il 20 per cento è morto di covid-19.
Gli israeliani protestano mantenendo le distanze
Migliaia di persone sono scese in piazza la sera del 19 aprile a Tel Aviv per protestare contro l’erosione dei valori democratici che il paese ha conosciuto sotto il primo ministro Benjamin Netanyahu. I manifestanti del movimento delle “bandiere nere” hanno organizzato l’evento in modo da rispettare le rigide misure contro il nuovo coronavirus, indossando quindi le mascherine e mantenendosi a una distanza di almeno due metri l’uno dall’altro. In Israele sono stati registrati 13.654 casi, con 173 morti.
Dall’aprile del 2019 il paese attraversa una profonda crisi politica. Gli israeliani hanno votato tre volte alle elezioni legislative, l’ultima il 2 marzo, e i leader dei partiti più votati non sono ancora riusciti a formare un governo. Netanyahu è al centro di tre casi di corruzione e rischia il processo se dovesse perdere l’immunità che gli viene garantita dalla sua carica.
Perché il Sudafrica vieta la vendita di alcol durante il lockdown
In Sudafrica il presidente Cyril Ramaphosa non si è piegato alle pressioni di alcune associazioni di categoria e tra le misure d’emergenza contro il nuovo coronavirus ha confermato un divieto che fa molto discutere i suoi cittadini: quello della vendita di alcolici. Dal 26 marzo fino alla fine di aprile i cittadini del paese più ricco dell’Africa australe sono tenuti a rispettare dure misure di isolamento, che prevedono anche lo stop all’acquisto, vendita e trasporto di alcolici (restano esclusi i disinfettanti a base alcolica), nonché di sigarette e altri tabacchi.
Il Gauteng liquor forum, l’organizzazione che rappresenta ventimila rivendite di alcolici della provincia del Gauteng, l’area industriale del paese che comprende Johannesburg e Pretoria, aveva inviato una lettera a Ramaphosa chiedendogli di togliere un divieto che penalizza duramente gli affari, e che apparentemente non è collegato alla lotta contro il nuovo coronavirus. In realtà, sostiene il governo sudafricano, il legame esiste ed è sostenuto da studi scientifici: nel paese il consumo di alcol è causa di un gran numero di ricoveri in ospedale, e in questo momento le strutture sanitarie devono essere alleggerite il più possibile per l’emergenza.
Un fardello per il sistema sanitario
L’abuso di alcolici è un peso per il sistema sanitario, spiega Charles Parry, del South African medical research council. Nel 2015, secondo uno studio del 2018 uscito su BMC Medicine, le morti di sudafricani adulti riconducibili al consumo di alcolici sono state 62.300 (circa 171 persone al giorno), e gran parte delle vittime erano persone con un reddito basso. L’alcol può essere una causa di morte (come nel caso di incidenti stradali causati dallo stato di ebbrezza), ma anche un fattore di rischio, come per persone già malate di aids, tubercolosi o patologie cardiache. Inoltre l’alcol può essere all’origine di comportamenti violenti, le cui vittime sono spesso donne e bambini.
Secondo una ricerca del 2018 dell’Oms meno della metà dei sudafricani con più di quindici anni consuma bevande alcoliche, ma tra loro una persona su due lo fa in modo pesante. Senza contare che nel paese bevande alcoliche come la birra costano molto poco. Vietarne il consumo quindi serve, sostiene Parry: prima del lockdown, circa 35mila sudafricani finivano in ospedale per un trauma ogni settimana, ma ora questo numero è calato dei due terzi. I ricercatori stimano in novemila i ricoveri mancati dovuti al minor consumo di alcol, e sostengono che anche quando saranno revocate le misure di isolamento, non torneranno ai livelli di prima.
I contagi da nuovo coronavirus in Sudafrica sono più di 3.100, con 50 morti. È il secondo paese più colpito in Africa dopo l’Egitto e il quarto per numero di decessi dopo Egitto, Algeria e Marocco.
Il giro del mondo in 52 tappe virtuali
Nel 2019 il New York Times aveva incaricato il giornalista Sebastian Modak di visitare un nuovo posto a settimana. Ne è venuto fuori un giro del mondo in 52 tappe, da Washington alla Malaysia, dal Lesotho alla Groenlandia. In Italia tre mete hanno attirato l’attenzione di Modak: la Sicilia, il Molise e Urbino.
Prima che scoppiasse la pandemia il New York Times aveva organizzato tutto questo materiale in una pagina del sito che si poteva consultare come una guida. Ma “nessuno avrebbe potuto immaginare quanto il nostro mondo sarebbe cambiato nel frattempo”, e così quei 52 viaggi sono diventati esperienze, ancora una volta, virtuali grazie a una selezione di video, visite in 3d, mostre e altri eventi online.
Modak ha anche contattato molte persone che l’avevano ospitato nel 2019 per sapere come vivono l’isolamento.
While we're stuck at home, pining for travel, here are some virtual ways that we hope will transport you to the delightful destinations we chose for our %3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/52Places?src=hash&ref_src=twsrc%255Etfw%22%3E#52Places%3C/a%3E to Go in 2020. %3Ca href=%22https://t.co/RiWM2QQRPz%22%3Ehttps://t.co/RiWM2QQRPz%3C/a%3E
— NY Times Travel (@nytimestravel) ?
In che modo la Francia prevede di ripartire
Un mot sur le concept un peu technique, mais essentiel, du %C2%AB R0 %C2%BB %E2%A4%B5%EF%B8%8F %3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/COVID19?src=hash&ref_src=twsrc%255Etfw%22%3E#COVID19%3C/a%3E %3Ca href=%22https://t.co/HBcSF867rc%22%3Epic.twitter.com/HBcSF867rc%3C/a%3E
— Edouard Philippe (@EPhilippePM) ?
I francesi non torneranno “subito e probabilmente non prima di molto tempo” alla loro vita precedente alla crisi del coronavirus, ha dichiarato il 19 aprile il primo ministro Édouard Philippe nell’illustrare i principi della fase due, che in Francia partirà l’11 maggio.
“Dovremo imparare a convivere con il virus”, ha ribadito Philippe, precisando che la popolazione francese non è ancora immunizzata, che non ci sono farmaci approvati per il covid-19 e che il vaccino non è atteso prima della metà del 2021. Il piano definitivo per la fase due è previsto solo per la fine di aprile, ma alcune misure sono già state accennate:
In Brasile Bolsonaro continua a sottovalutare la crisi sanitaria
Come Donald Trump negli Stati Uniti, anche il presidente brasiliano Jair Bolsonaro si è schierato con le persone che protestano contro le misure di contenimento e chiedono di riaprire subito le aziende. Il 19 aprile Bolsonaro ha preso la parola durante una manifestazione contro il lockdown a Brasília.
Da quando è cominciata l’emergenza coronavirus nel paese, Bolsonaro ha sempre sminuito la minaccia, adottando lo slogan “il Brasile non può fermarsi” e sostenendo che il covid-19 non è altro che una “leggera influenza”. Così sono stati i governatori dei singoli stati ad adottare misure severe per cercare di frenare i contagi, tra cui il blocco di molte attività economiche e l’obbligo per i cittadini di restare in casa.
Con il passare delle settimane, anche se il numero di contagiati cresceva e si capiva che molte zone del paese – in particolare quelle più povere – avrebbero pagato duramente la mancanza di provvedimenti di contenimento, il presidente non ha cambiato idea. Al contrario, è entrato in conflitto con i governatori e anche con i suoi stessi alleati. Il 16 aprile ha licenziato il ministro della sanità Luiz Henrique Mandetta, un medico molto stimato dai brasiliani che aveva criticato l’approccio di Bolsonaro. Secondo i dati ufficiali in Brasile ci sono circa 39mila contagi e 2.462 morti, ma secondo gli esperti i numeri reali potrebbero essere molto più alti, visto che il paese fa fatica a procurarsi i test per i tamponi.
Raduni pericolosi
Le proteste contro le misure d’isolamento ci sono state in molte città del paese. “In alcuni casi i manifestanti chiedevano alle forze armate di intervenire per prendere il controllo del paese, bloccando l’attività del congresso e della corte suprema”, spiega il New York Times. Esponenti di quei due rami del governo sono stati molto critici nei confronti di Bolsonaro per come ha gestito la crisi e si sono pronunciati a favore delle misure di distanziamento sociale.
Durante il comizio il presidente ha detto: “Tutti in Brasile devono capire che sono soggetti al volere del popolo”. E ha ribadito che secondo lui le misure imposte dai governatori a metà marzo faranno più danni del virus. A Rio de Janeiro e a São Paulo i sostenitori di Bolsonaro si sono messi in strada con la macchina, suonando il clacson e sventolando bandiere brasiliane.
Ma con il passare dei giorni Bolsonaro sembra sempre più isolato politicamente. Alcuni ex alleati lo accusano di mettere a rischio la vita delle persone incentivando raduni e proteste. “Questi eventi fanno aumentare il rischio di infezioni”, ha detto il senatore Sérgio Olímpio Gomes, che fino a poco tempo fa era uno dei principali alleati del presidente. “Il sistema sanitario pubblico potrebbe non essere in grado di gestire un flusso maggiore di pazienti, e il numero di morti aumenterebbe”.
Qualche giorno fa è intervenuto anche l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, che a novembre del 2019 è uscito dal carcere dove stava scontando una condanna per corruzione. “Bolsonaro è un troglodita che sta portando il Brasile al macello”, ha detto Lula.
La stagione dei sospetti tra la Cina e il resto del mondo
Pechino dovrebbe fare chiarezza sull’origine e lo sviluppo di un’epidemia che ha trascinato il mondo in una crisi senza precedenti. L’opinione di Pierre Haski.
Trarre conclusioni prima della fine della crisi è chiaramente impossibile, ma una cosa è certa: il covid-19 avrà un impatto duraturo sulle relazioni tra la Cina e il resto del mondo.
Le notizie di stamattina sul coronavirus
Scelte dalla redazione di Good Morning Italia
Rebus europeo
Giovedì 23 aprile il Consiglio europeo si riunisce in videoconferenza per discutere e approvare il pacchetto di aiuti concordato dall’Eurogruppo. Al centro della discussione l’utilizzo del Meccanismo europeo di Stabilità e del Recovery Fund, con le ipotesi di finanziamento che vedono ancora divisi i leader europei fra favorevoli e contrari agli eurobond (Politico).
Mani avanti In un’intervista al quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung il presidente del consiglio Giuseppe Conte, che ieri ha parlato con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha ribadito la necessità di titoli europei e bocciato il ricorso al Mes: “Ha una brutta fama non dimentichiamoci della Grecia” (Sky TG24). Per il Fatto Quotidiano non è esclusa la possibilità che giovedì l’Italia decida di porre il veto se la soluzione trovata non sarà soddisfacente.
Economia antivirus
Sos liquidità Prende il via da oggi l’erogazione di prestiti fino a 25mila euro per le imprese. Per gli importi superiori si dovrà attendere la piattaforma Sace (Ansa). Da Assofin arriva la possibilità di una moratoria di sei mesi ai finanziamenti oltre i mille euro (Repubblica). Il presidente designato di Confindustria, Carlo Bonomi, chiede al governo di pagare i debiti della Pubblica amministrazione (Sole 24 Ore).
Decreto fine aprile Slitta a mercoledì il voto in consiglio dei ministri sullo scostamento di bilancio, da presentare in Parlamento per finanziare il decreto di aprile. La nuova manovra, che con ogni probabilità vedrà la luce solo verso fine mese, potrebbe stanziare fino a 70 miliardi (HuffPost).
Piano per la famiglia Un assegno mensile per ogni figlio, fino ai 14 anni di età e fino alla fine dell’anno: è quanto prevede la proposta del ministro della Famiglia, Elena Bonetti. Allo studio anche congedi parentali estesi, bonus babysitter e una rete con il terzo settore per l’educazione e la custodia dei bambini (Adnkronos).
Il contagio L’Italia domenica ha segnato l’aumento più basso in termini di decessi da covid-19 delle ultime due settimane. Le vittime ora sono 23.660 e le nuove diagnosi 3.047. I ricoveri in terapia intensiva scendono di un centinaio, tanto che il Niguarda di Milano ha chiuso uno dei cinque reparti (Corriere). Mercoledì 22 aprile è prevista una nuova cabina di regia sulla fase 2, ma secondo Walter Ricciardi dell’Oms “è importante non affrettare” (Sky TG24).
Patti chiari I presidenti delle regioni, mentre litigano tra di loro, chiedono al governo di indicare delle linee guida nazionali su come riaprire le attività economiche. Mercoledì 22 aprile ci sarà una nuova riunione della cabina di regia (HuffPost). Il ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, non esclude una “regionalizzazione delle riaperture” (Repubblica). Intanto il reggente del Movimento 5 stelle, Vito Crimi, parla di “commissariamento” della Lombardia (Qn) suscitando la reazione della Lega (Sole 24 Ore).
Sicurezza nazionale In Italia il Copasir si occuperà dell’app “Immuni” sia per gli aspetti di architettura societaria sia per l’affidamento e la gestione. Il comitato approfondirà anche eventuali azioni internazionali sul controllo della Borsa italiana (Agi).
Focolaio europeo
Curva calante I casi di coronavirus in Europa hanno raggiunto il milione; i morti sono più di centomila (Dw). Con 410 vittime domenica la Spagna è tornata ai numeri di un mese fa (Bloomberg). Il primo ministro Pedro Sánchez ha aperto a uscite limitate per i bambini fino a 12 anni a partire dal 27 aprile (El País).
Da Londra a Parigi Nel Regno Unito si sono registrati 596 decessi in ospedale, portando le vittime a 16.060 (Guardian). Il governo lavora per riaprire le scuole fra tre settimane (The Times). In Francia si sono superati i 19mila morti. Tracce minime di covid-19 sono state trovate nella rete idrica non potabile di Parigi (Sky TG24).
Segnali positivi In Olanda i nuovi casi sono scesi al livello più basso delle ultime tre settimane (Reuters). Entro venerdì il Belgio presenterà il suo piano per l’uscita dal lockdown (Politico).
Epicentro americano
Bilancio Negli Stati Uniti si contano 755mila contagi e 40.461 morti. Il presidente Donald Trump avverte la Cina che ci saranno “conseguenze” se verrà dimostrata una “consapevole responsabilità” da parte di Pechino nelle prime fasi dell’epidemia (Reuters). Anche l’Australia chiede l’apertura di un’inchiesta internazionale sull’origine del virus (Reuters).
Ai ripari La Casa Bianca e il Congresso sono vicini a un accordo per rifinanziare con 300 miliardi il programma di protezione per l’economia. La somma include 75 miliardi per gli ospedali e altrettanti per un piano federale di test diagnostici (Cnbc).
Covid nel mondo
La pandemia ha raggiunto quasi 2,4 milioni di persone in 212 stati, facendo oltre 164.900 vittime (Johns Hopkins University). In Canada c’è stato un aumento delle vittime del 12 per cento nelle ultime 24 ore (Daily Telegraph). In Russia record con seimila casi in un giorno, portando il totale a 42.853 (Reuters).
Medio Oriente In Afghanistan almeno 40 persone dello staff presidenziale sono risultate infette, costringendo il presidente Ashraf Ghani all’autoisolamento (Nyt). In Iran il presidente Hassan Rouhani ha annunciato la proroga dei domiciliari per i carcerati (Voice of America).
Fuori dal tunnel In Corea del Sud si sono registrate solo 8 nuove diagnosi domenica. Seoul ha annunciato l’allentamento di alcune misure, come la riapertura graduale di chiese e centri sportivi (Vox).
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