Il candidato democratico Joe Biden è in vantaggio nel conteggio dei grandi elettori, ma Donald Trump minaccia battaglia. Notizie, grafici e approfondimenti.
Il punto della situazione
Lo scrutinio delle elezioni presidenziali va ancora avanti. La mappa del voto, al momento, è questa:
La situazione è ancora in divenire. Ecco le cose che sappiamo, finora:
I grandi elettori e gli stati conquistati finora
Gli stati non ancora assegnati (in grigio) sono:
Alaska Non è stato ancora assegnato ma vincerà sicuramente Donald Trump.
Nevada In leggero vantaggio Biden. Se dovesse vincere qui (e confermare il suo vantaggio in Arizona) arriverebbe a 270 grandi elettori e sarebbe presidente. I prossimi dati dovrebbero arrivare intorno alle sei di pomeriggio, ora italiana.
Arizona Biden ha un vantaggio di circa 2,5 punti, Trump è in leggero recupero. Undici grandi elettori. Il prossimo aggiornamento importante dovrebbe arrivare quando in Italia sarà la notte del 6 novembre.
Georgia Manca pochissimo alla fine dello scrutinio ma il distacco è molto sottile, con Trump avanti di 23mila voti. Sedici grandi elettori. I risultati definitivi dovrebbero arrivare quando in Italia sarà primo pomeriggio.
Pennsylvania Manca ancora l’11 per cento dei voti da scrutinare. Biden sta colmando il divario. Venti grandi elettori. Una parte dei risultati arriverà oggi, quelli definitivi 6 novembre.
North Carolina Trump è in vantaggio di 1,4 punti e manca il 5 per cento delle schede. Quindici grandi elettori. Sono accettate anche le schede che arrivano per posta entro il 12 novembre, se sono state spedite entro il giorno delle elezioni.
La strategia per fermare il conteggio dei voti
Lo staff di Donald Trump ha messo in atto la strategia legale che il presidente annunciava già da settimane, scrive l’Associated Press: mettere in dubbio la regolarità del voto in quegli stati il cui risultato potrebbe significare la sua sconfitta.
I democratici non si sono preoccupati troppo dei ricorsi che la campagna repubblicana ha presentato il 4 novembre in Pennsylvania, Michigan e Georgia, perché le azioni legali non sembravano destinate a influire sull’esito delle elezioni.
Ma ora gli avvocati di Trump hanno portato questa strategia su un altro livello, scrive il New York Times, presentando una raffica di ricorsi. Per esempio, i legali di Trump si sono rivolti alla corte suprema per contestare la decisione della Pennsylvania di contare anche le schede che arriveranno tre giorni dopo il 3 novembre. Inoltre chiedono di interrompere il conteggio in Michigan perché chiedono un migliore accesso ai luoghi dove vengono contati i voti per gli osservatori inviati dai repubblicani.
Il primo tweet della giornata di Donald Trump è stato: “Fermate il conteggio!”.
STOP THE COUNT%5C!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) ?
Ci si può fidare di questi Stati Uniti?
Se Joe Biden vincesse le elezioni i prossimi anni saranno tesi e imprevedibili, con il congresso e la corte suprema pronti a bloccare qualsiasi trattato o riforma voluti dalla Casa Bianca. Gli alleati dovranno cercare sicurezza altrove. L’opinione di Gwynn Dyer.
Joe Biden e l’accordo sul clima
Il candidato democratico si è impegnato a riportare gli Stati Uniti all’interno dell’accordo di Parigi sul clima, nel giorno in cui gli Stati Uniti lo abbandonano ufficialmente.
Today, the Trump Administration officially left the Paris Climate Agreement. And in exactly 77 days, a Biden Administration will rejoin it. %3Ca href=%22https://t.co/L8UJimS6v2%22%3Ehttps://t.co/L8UJimS6v2%3C/a%3E
— Joe Biden (@JoeBiden) ?
Sostenitori di Trump, alcuni armati, protestano in Arizona
Simon Romero, corrispondente del New York Times dal sud degli Stati Uniti, scrive che il 4 novembre circa 150 sostenitori di Trump, alcuni armati, si sono radunati davanti all’ufficio elettorale della contea di Maricopa, in Arizona, scandendo lo slogan “contate ogni voto”. L’Arizona potrebbe essere una delle maggiori sorprese di queste elezioni. Tra il 1952 e il 2016 ha votato per il candidato democratico solo una volta (Bill Clinton nel 1992). Biden è in vantaggio di 2,4 punti ma lo scrutinio non è ancora finito.
Durante la giornata elettorale, il 3 novembre, non ci sono stati gli scontri che molti temevano. Ma secondo alcuni analisti la situazione potrebbe diventare più tesa nelle prossime ore, quando molto probabilmente la vittoria di Biden sarà ufficializzata e Trump potrebbe reagire lanciando accuse di brogli elettorali e invitando i suoi sostenitori a scendere in piazza.
Il futuro dell’Europa di fronte alla divisione degli Stati Uniti
“Con l’avvicinarsi delle elezioni americane, quando tutti pensavano che Joe Biden avesse davanti a sé un’autostrada e che Donald Trump sarebbe stato solo un brutto ricordo, un dibattito ha silenziosamente attraversato l’Europa. In quel momento emergeva la tentazione di sperare nel ritorno di un’America solidale e protettrice, capace di far passare in secondo piano i discorsi sull’autonomia strategica dell’Europa”. L’opinione di Pierre Haski.
Qui il live blog del 4 novembre.
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