“Da mesi i produttori di computer, frigoriferi, mobili o auto sono alle prese con la carenza di materie prime e semilavorati e con le difficoltà del settore delle spedizioni marittime”, scrive la Neue Zürcher Zeitung. “Le case automobilistiche sono state costrette a ridurre i ritmi di produzione e a mettere i lavoratori in cassa integrazione”. I problemi dei trasporti, insieme alla carenza di lavoratori in molti settori, osserva il quotidiano svizzero, potrebbero continuare, mettendo in crisi la produzione di beni destinata al periodo delle festività natalizie. Queste merci “di solito arrivano sugli scaffali dei negozi entro la fine di novembre, e quindi dovrebbero essere già in giro sulle navi portacontainer, che si occupano di circa l’80 per cento del commercio mondiale”. Ma molte imbarcazioni sono bloccate nei porti cinesi, e anche sulla rotta che passa per il mar Rosso (la più importante per i trasporti commerciali tra l’Asia e l’Europa) circolano poche merci. “Tutto questo rende molto probabile che per Natale molte consegne non saranno rispettate”. La crisi non si risolverà neanche con l’arrivo del nuovo anno: secondo gli esperti del settore logistico, bisognerà aspettare almeno la metà del 2022.
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Questo articolo è uscito sul numero 1427 di Internazionale, a pagina 112. Compra questo numero | Abbonati