Patience Portefeux è un’interprete dall’arabo che lavora per la squadra antidroga, a Parigi. È vedova da tanto tempo e guadagna troppo poco per sostenere gli studi della figlia e soprattutto la demenza senile della madre, le cui ultime volontà sono che le sue ceneri siano sparse sugli scaffali del reparto di lusso delle Galeries Lafayette. La stessa Patience conserva la nostalgia di un’infanzia agiata. Poi si presenta un’occasione, sotto forma di una grossa partita di droga abbandonata in mezzo al nulla durante un raid della polizia. Decisa a lottare contro il declino della classe media, Patience sfrutta la sua conoscenza dell’arabo, si traveste da sceicca e insieme a due piccoli trafficanti comincia a spacciare la droga. Ma dovrà sfuggire alle grinfie dei proprietari della merce, fare il doppio gioco con il capo della narcotici, che è anche suo amico, e tante altre cose. La padrina è una commedia francese della migliore vena, ben scritta, ben recitata, allo stesso tempo educata e insolente.
Jacques Mandelbaum, Le Monde

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Questo articolo è uscito sul numero 1431 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati