Dopo un rinvio di otto mesi a causa della pandemia, si è aperto il 16 ottobre a Ouagadougou il Fespaco, il festival panafricano del cinema e della tv. “Una 27a edizione in modalità covid-19, in un Burkina Faso colpito dal terrorismo”, scrive il quotidiano Aujourd’hui au Faso, sottolineando le difficoltà per gli organizzatori. Oltre all’instabilità diffusa, l’industria cinematografica locale soffre per la mancanza di finanziamenti e le sale delle principali città chiudono una dopo l’altra. Quest’anno il festival è dedicato ai nuovi sguardi e alle sfide del cinema dell’Africa e della sua diaspora, con ospite d’onore il Senegal. Dei 239 film in concorso, diciassette pellicole di sedici paesi si contenderanno il premio principale, l’Étalon d’or de Yennenga, che nel 2019 è andato al regista ruandese Joel Karekezi per The mercy of the jungle. Alla fine della manifestazione è stato annunciato un “mini Fespaco” itinerante nel nord del paese, la parte più colpita dagli attacchi dei gruppi jihadisti, che negli ultimi sei anni hanno causato duemila morti e 1,4 milioni di sfollati. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1432 di Internazionale, a pagina 25. Compra questo numero | Abbonati