I 372 milioni di dollari trasferiti dal Fondo monetario internazionale (Fmi) alle autorità birmane a febbraio, poco prima del colpo di stato, per aiutare il paese nella lotta alla pandemia sono scomparsi, scrive The Diplomat. Il portavoce dell’Fmi Gerry Rice spiega che otto mesi dopo “non è possibile accertare se il regime militare stia usando i fondi come previsto”, perché la sua gestione non è trasparente e non pubblica i rapporti trimestrali richiesti. Intanto la campagna vaccinale nel paese procede a rilento: il 23 ottobre solo il 10 per cento della popolazione aveva completato la vaccinazione. La giunta militare intende produrre il vaccino con l’aiuto di Cina e Russia.
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Questo articolo è uscito sul numero 1434 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati