Curtis Harding (anti)

Non esiste un unico modo per descrivere il suono di Curtis Harding, eccetto che riesce sempre a provocare emozioni e a coinvolgere profondamente chi lo ascolta. Dieci anni di carriera solista e tre album dimostrano quanto sia cresciuto e in ogni progetto aggiunge nuovi strati alla sua musica. Per If words were flowers il polistrumentista statunitense ha scritto una serie di composizioni eclettiche sull’amore e guarda agli aspetti più luminosi dell’esistenza. Esplora territori nuovi, incorporando elementi di jazz nel suo slop’n’soul, come lo definisce lui, senza tralasciare anche le radici gospel. La prima metà dell’album si muove in una direzione orchestrale, tra cori armoniosi, fiati e chitarre guidate dalla voce di Harding. In seguito il tono diventa malinconico e riflessivo. If words were flowers è il lavoro più sperimentale realizzato finora da Harding, che attinge a generi diversi. Un’opera radiosa che ci ricorda quanto in tempi caotici sia importante l’amore.

Sun Noor, Exclaim

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Questo articolo è uscito sul numero 1436 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati