Il 23 novembre è morto a novant’anni Chun Doo-hwan (nella foto), dittatore che ha guidato la Corea del Sud dal 1979 al 1988 dopo aver preso il potere con un colpo di stato. Il suo governo, responsabile del massacro di Gwangju nel maggio del 1980, quando il movimento democratico fu represso nel sangue, è stato tra i più violenti della storia del paese. “Chun è morto senza pentimenti né rimorsi”, scrive Hankyoreh. “Dispiace che la presidenza abbia fatto le condoglianze”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1437 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati