Ichiko Aoba dimostra che la costanza premia. Non ha mai fatto gesti clamorosi, né passi forzati alla ricerca del riconoscimento internazionale. La cantautrice e polistrumentista giapponese ha semplicemente e gradualmente conquistato un seguito sempre maggiore di appassionati. Il predecessore di questo album, qp, l’aveva catapultata in un nuovo status, attirando l’attenzione della critica straniera. Da allora molti hanno scoperto i primi lavori. Il settimo album, Windswept Adan, sembra un punto d’arrivo. Pubblicato l’anno scorso in Giappone e ora disponibile anche sul mercato internazionale, è di gran lunga il suo disco più ambizioso. La voce sommessa di Aoba è ancora il fulcro della musica, ma le sue composizioni sono diventate più eteree. Il disco abbraccia il prog-folk. Alcune canzoni sfruttano un quartetto d’archi, un flauto e un’arpa accanto alla chitarra acustica di Aoba. Windswept Adan è un paesaggio, un mondo acquatico nel quale perdersi.
Chase McMullen,
Beats per Minute
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Questo articolo è uscito sul numero 1438 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati