Gli Stati Uniti non manderanno alcuna rappresentanza diplomatica alle Olimpiadi invernali di Pechino, in programma a febbraio. L’ha comunicato la Casa Bianca il 6 dicembre in segno di protesta “contro il genocidio e i crimini contro l’umanità commessi nello Xinjiang ai danni della minoranza uigura”. La Cina ha definito la decisione il riflesso di “una mentalità da guerra fredda” che politicizza lo sport e provoca scontri, scrive il South China Morning Post. Secondo Pechino, il boicottaggio è “una grave distorsione dello spirito della carta olimpica” e non avrà alcun impatto sul successo dei giochi. Altri paesi, tra cui il Regno Unito e l’Australia, stanno valutando se seguire l’esempio statunitense.
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Questo articolo è uscito sul numero 1439 di Internazionale, a pagina 36. Compra questo numero | Abbonati