Un tribunale militare birmano ha condannato a quattro anni di reclusione Aung San Suu Kyi, 76 anni, leader di fatto del governo rovesciato con il colpo di stato del 1 febbraio, e l’ex presidente Win Myint, 69 anni. Entrambi si trovavano in carcere dal giorno del golpe e sconteranno la pena, dimezzata dopo il perdono parziale del capo della giunta militare Min Aung Hlaing, ai domiciliari. Aung San Suu Kyi e Win Myint sono accusati di sedizione e di aver violato le norme contro il covid-19 durante la campagna per le elezioni del novembre 2020, in cui il partito di Suu Kyi, la Lega nazionale per la democrazia (Nld), ha ottenuto una valanga di voti. Poco prima della sentenza, a Rangoon un veicolo dell’esercito si era scagliato su una folla che manifestava a sostegno degli imputati, uccidendo almeno tre persone. “L’ennesimo attacco violento dei militari contro i cittadini che protestano”, scrive The Diplomat. Da febbraio 1.303 persone sono state uccise dall’esercito e più di 16mila sono state arrestate. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1439 di Internazionale, a pagina 36. Compra questo numero | Abbonati