Pubblicato originariamente nel 1978, Il figlio della fortuna è un romanzo importante oggi come lo era quarant’anni fa. Definita “archeologa della psiche femminile”, Tsushima ha scritto una narrazione in flusso di coscienza che segue le rivelazioni interiori di Koko, una donna giapponese di quasi quarant’anni che lotta per conciliare i suoi desideri più profondi con la realtà quotidiana. Insegnante di pianoforte part-time e madre single, la cui giovane figlia preferisce vivere con la zia stacanovista e di successo, Koko setaccia attentamente i suoi sogni e i suoi ricordi quando si trova di fronte a una gravidanza non pianificata, dovuta a un incontro occasionale. Scavando nel suo passato, Koko può finalmente afferrare il futuro. Ha respinto le aspettative della società per tutta la vita, e ora conquista una nuova consapevolezza di ciò che si aspetta da se stessa e dalla sua relazione con la figlia. Un romanzo allo stesso tempo potentemente edificante e dolorosamente triste, che rivela la toccante saggezza di Tsushima sulla lotta delle donne con le aspettative della società. Dolentemente autentico nella sua rappresentazione della femminilità giapponese e della maternità con tutti i suoi vincoli, Il figlio della fortuna celebra con sottigliezza le donne che non si conformano. Una meravigliosa lettura femminista.
Kris Kosaka,
The Japan Times
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Questo articolo è uscito sul numero 1439 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati