Per il secondo sabato consecutivo, il 4 dicembre migliaia di persone hanno manifestato a Belgrado contro le recenti modifiche alle norme sull’esproprio dei terreni e sui referendum, con cui – secondo i dimostranti – il governo vuole facilitare la svendita di parti del territorio serbo alle aziende straniere. Sotto accusa c’è soprattutto il progetto del gigante angloaustraliano Rio Tinto di aprire un’enorme miniera di litio vicino a Loznica, che il presidente Aleksandr Vučić ha promesso di sottoporre a una consultazione popolare. L’azienda afferma che la miniera farebbe della Serbia uno dei maggiori produttori di litio al mondo, capace di soddisfare gran parte della domanda legata alla produzione di auto elettriche in Europa. Secondo i contestatori, però, il progetto avrebbe gravi conseguenze ambientali e sanitarie in una delle principali regioni agricole del paese, scrive Danas.

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Questo articolo è uscito sul numero 1439 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati